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Contributo ad una biografia di Gaetano Donizetti
Lettere e documenti inediti
Verzino Edoardo Clemente
L. Carnazzi Editore Bergamo, 1896, pagine 196

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   nervoso cerebro spinale, lo stato suo di demenza, e la paralisi generale.
   Nella Casa di Salute d'Ivry languì il Maestro per molto tempo, finché, perduta la speranza non solo di guarigione, ma pur anco, di prolungargli per molto l'esistenza, fu tolto e trasportato in una casa ai Campi Elisi, ed affidato, oltre che alle cure della scienza medica, a quelle affettuose — e non meno per lui necessarie — del nipote Andrea, il figlio del Giuseppe, il fratello maggiore di Gaetano. Si ricorderà il lettore che nel 1816 l'Andrea Donizetti aveva chiesto a S. M. Austriaca il permesso di far rimpatriare suo figlio Giuseppe che allora trovavasi al servizio del Re di Sardegna, come musicante militare, e che il ncorso gli fu respinto. Abbiamo pur visto che il Giuseppe andò di poi a Costantinopoli come Direttore di quelle bande musicali e maestro compositore del Sultano.
   Dall'esame di un carteggio della Presidenza
   C
   di Governo del 1846 rilevai che l'Internunzio Austriaco presso la Sublime Porta Ottomana accompagnava all'I. R. Governo di Milano «l'istanza dell'emigrato Donizetti Giuseppe, istruttore di bande musicali a Costantinopoli, per essere fornito di un passaporto per un determinato tempo. »