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Austriaco, ricorro ad un rapporto diretto, il io Luglio 1846, al Prefetto j.di Polizia dai dottori Bouneau, Behier, Trelat.
Costoro visitarono il maestro in compagnia del dottor Mitiviè nella sua casa di salute ad Ivry il giorno 9 Luglio. Lo trovarono impossibilitato a sorreggersi, con lingua imbarazzata, senza memoria e con le facoltà intellettuali pressoché abolite, con congestioni molto frequenti alla testa, sì da temere gli effetti i più funesti.
Dichiararono che il trasporto non poteva portare alcun vantaggio, come di nessun vantaggio poteva essere per lui il respirare l'aria nativa, la vista dei luoghi e degli amici dell'infanzia ecc. ecc.
Conclusero :
« Tout en rendant pleine jusiice aux nobles sentimens qui guident le neveu du M. Donizetti, nous soramcs dor>^ d'avis que le voyage doit et re formellement inte. 'it, comme offrant des dangers tres reels, loin de e/ -rmettre d'esperer aucun re-sultat utile. »
I quesiti posti dall'Incaricato d'Affari Austriaco a Parigi furono subito comunicati all' I. R. Delegato Provinciale di Bergamo