- '53 -III. Sig. Conte!
Non poteva rimaner sconosciuto a Vostra Eccellenza che l'I. R. Maestro di Cappella Gaetano Donizetti da circa due anni trovasi in uno stato di quasi completo ratrappimento spirituale e corporale, e si è posto perciò finora in una assai buona casa di salute, sotto la cura di un suo medico e sotto l'assistenza del proprio nipote Andrea Donizetti, in vicinanza di Parigi.
Siccome questo notevole compositore, trovasi al servizio dell'altissima Corte del proprio assegno pecuniario, e tanto l'altissima Corte come anche l'intero pubblico s'interessano vivamente del suo stato di salute, l'I. R. ambasciatore in Parigi, Conte Ap-pongi, dietro mia richiesta ha rivolto la sua attenzione sullo stato dell'ammalato e di tempo in tempo mi dà notizie dettagliate sul suo miglioramento o peggioramento. Già da qualche tempo fu esternata dal nipote Andrea Donizetti l'intenzione di portare l'ammalato a Bergamo, sua città nativa, ma l'eseguimento di questo disegno non fu permesso, parte per ragioni mediche, parte in causa di qualche diffidenza nel suddetto nipote: Il Conte Appongi, mi partecipa ora (il 14 del mese corr.) che ormai in seguito ad una recente deliberazione medica, il trasporto dell'ammalato a Bergamo, mediante l'impiego di tutte le regole di cautela, fu rico^ -ciuto tanto possibile come benefico al medesimo, e che perciò il prefetto della R. Polizia di Parigi fu trovato disposto a conferire il consenso, e che per questa circostanza anche egli (il Conte Appongi) nulla ha da apporre all'eseguimento di questo progetto.