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Adunque nel termine di 8, o, io giorni Gaetano Donizetti, in compagnia del suo fratello Francesco, da poco tempo giunto, di suo nipote Andrea e di un apposito medico, con la servitù, potrà mettersi in viaggio verso Bergamo.
Io ho l'onore di far consapevole V. Ecc. di questo cominciamento di viaggio, pregandola di avvertirmi ' seguendo l'arrivo di Donizetti a Bergamo, dell'influenza del viaggio sul suo stato di salute, come anche, in seguito, del modo e luogo del suo alloggio e mantenimento in quella città, e così in avvenire mandarmi qualche notizia della salute dell'illustre infermo.
Vostra Eccellenza troverà nell'interesse che l'altissima Corte prende alla salute di Donizetti una scusa per me, e la prego a rimanere certa che le fatiche di Vostra Eccell. verranno riconosciute coi più caldi ringraziamenti..........
Non solo da Vienna giungeva l'avviso del ritorno in patria di Donizetti, ma pure da Parigi quell'ambasciata Austriaca con Nota 16 Settembre 1847 partecipava alla Presidenza di Governo in Milano che « era stato concesso ai parenti del Maestro Donizetti di ricondurlo in patria. »
Questa partecipazione, diremo così diplomatica, fu subito comunicata per ogni effetto di legge al Tribunale di Appello in Milano ed al Tribunale di Bergamo.