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Non soltanto quella francese, ma tutta la stampa dell'epoca si interessava alla sventura dell'infelice Maestro, e specialmente quella teatrale. Come modello del genere, riporto alcuni brani di un articolo sul Donizetti inserto, a modo di appendice, in un Almanacco Teatrale per l'anno 1848, edito dall' I. R. Stabilimento Privilegiato Nazionale di Carlo Ca-nadelli in Milano:
« O sublime ingegno fulminato, che sei oggi in faccia a te stesso, che sei in faccia al mondo?
L'autor delP/lw<3 Bolena, vivo ancora, non ha più una parola per rispondere, ma in sua vece risponde l'Universo a prolungati e concordi lamenti. Poco discosto da Parigi, ad Ivry, dove lo sventurato languisce, è silenzio di morte; e se v'hanno uomini, ei v' han per accompagnarlo come uno spettro: in tutto il resto del Mondo è un rimbombar di plausi alle sue musiche, un echeggiar di querele per la sventura sue: contrasto tremendo! Oggi adunque egli è un nulla in faccia a sè stesso, è grande in faccia al Mondo, che ad una voce lo proclama tale.... oggi, ch'egli sè forse, ed il mondo certamente più non conosce; oggi che inconsapevole della vita, o consapevol tanto che gli sia il dolore più acuto, trascina curvato la salma delle
sue consunte carni. Ma un giorno..... ma quando
il cuore ribollente di affetti e la mente di pellegrine idee tra^fondevasi in quel leggiadro uomo, allora che raccogliea tutte quelle purissime stille castalie, onde così larga fonte di dolcezza poscia