di qualche libro prestato » (1). In tal triodo i pazienti studi di filologia divenivano la sua passione ; ed egli passava le ore sui vecchi libri ammuffiti che avevano per lui un fascino irresistibile. Ed ecco — commovente episodio ! — il giovinetto correre a casa con le poesie del Foscolo ch'eragli riuscito di avere, e salir ginocchioni le scale col prezioso deposito e voler che la madre s'ingi nocchi a baciare il sacro libro, e vegliare la notte intera sugli ispirati Sepolcri!
Nel '52 Giosuè finì gli studi presso gli Scolopi, portandosi a dimorare nel '53 col padre a Celle nel Montamiata, continuando quivi alacremente in quel lavoro che determinò con proposito risoluto il suo ingegno verso il classicismo. Faceva egli parte allora di un'accademia composta de^li scolari di retorica delle Scuole Pie : in cui furono tenute in quegli anni delle adunanze, e nel '54 il Carducci vi recitò una canzone su Dante che s'ebbe l'ammirazione di tutti : e così fu che venne stabilito di farlo concorrere a un posto gratuito alla Scuola Normale Universitaria di Pisa ; egli concorse ed ottenne. Quella scuola, ordinata del resto, quanto a studi, come parecchie altre d'allora, era ingombra di vana retorica e di falsa erudizione che dava maledettamente sui nervi al giovine ma- I remmano ; il quale però, quasi p*er innata reazione, traeva sempre maggior lena al culto del classicismo, ben comprendendo che lì stava tutta la t'orza di una seria preparazione. Nè lo studio era sentito da lui come un dovere, ma come ari natu rale e impellente bisogno del suo spirito : onde,