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Giosue Carducci
Biografia - Opere - Metrica
A. Franzoni
Società Tip. succ. Wilmant Lodi Milano, 1909, pagine 92

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lui si trovassero ad insegnare Pietro Luperini e Ferdinando Cristiani., che presero abitazione insieme in una casetta tutta nuova, chiamata la Casa dei Maestri: e come ad accrescere la comune allegria venissero, con la buona amicizia e le liete novelle e i bei sogni, nelle azzurre domeniche dell'aprile e del maggio, gli amici da Firenze, il Nencioni, il Gargani, il Chiarini. Quello era il tempo di poetare : e come ! sentitelo il Carducci : « Le poesie, massime allora, io le facevo proprio per me : per me era de' rarissimi piaceri della mia gioventù gittare a pezzi e brani in furia il mio pensiero o il sentimento nella materia della lìngua e nei canali del verso, formarlo in abozzo, e poi prendermelo su di quando in quando, e darvi della lima o della stecca dentro e addosso rabbiosamente. Qualche volta andava tutto in bricioli: tanto meglio. Qualche volta resisteva ; e io vi tornavo intorno a sbalzi, come un orsacchio rabbonito ; e mi v'indugiavo sopra brontolando e non mi risolvevo a finire. Finire era per me cessazione di godimento, e, come avevo pur bisogno di godere un poco anch'io, così non finivo mai nulla ». Che severo ammaestramento per i poetucoli da lattime e i prosatori stenterelli I Ma, un bel giorno, il Cristiani gli fece proposta di stampare le sue poesie.... ed ecco che uscirono le Rime di Giosuè Carducci in S. Miniato il 23 luglio del 1857, dedicate ai magni spiriti di Giacomo Leopardi e Pietro Giordani In tal guisa ebbe principio la carriera letteraria del grande Poeta; ed ebbe principio con la lotta, la più atroce: chè i critici e i giornalisti, avversari inviperiti degli amici pedanti, perchè