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pubblica istruzione, pel quale non è stato piccol vanto l'aver intuito la magnifica potenza futura dell'ingegno del Carducci e 1' aver vinto ostili diffidenze e ombrose paure, lo chiamò ad insegnare letteratura italiana all'Università di Bologna. Così il Carducci salì, appena venticinquenne, quella cattedra che egli illustrò per oltre quarant' anni con 1' opera e la parola.
D'allora la storia del Carducci fu, specialmente, quella de' suoi scritti e del suo insegnamento.
Portatosi a Bologna colla famiglia e condottosi ad abitare in una delle più umili vie e da ultimo fuori le mura-di Porta Mazzini, in quella CclScl. che ora è monumento della Nazione, il Carducci, comprendendo appieno la nobile responsabilità dell'insegnante e dello scrittore, raddoppiò il lavoro, o, meglio, nulla mutò delle sue abitudini primiere, vivendo solitario in una profonda applicazione agli studi e nell'opera della sua scuola. Nè mai egli mancò alle lezioni : il mancare sarebbe stato per lui un disertare il suo posto; onde seppe rispondere a chi voleva distrarlo in altre occupazioni, di non potere a un tempo fare l'intrigante e il maestro. Lavoratore indefesso, sì d'alzarsi per un lungo periodo di tempo alle tre ore di notte e pur continuar a studiare quasi l'intera giornata, diligentissimo nel prepararsi alla lezione, accumulava ogni giorno un poderoso e ricchissimo materiale di accenni, di spunti, di note di storia e di critica che poi plasmava, ordinava e trasfigurava m quadri di magnifica bellezza davanti alla scolaresca.