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'(57 e il '70: in cui l'aspra rampogna del Poeta colpisce e danna i vili politicanti di mestiere coi dardi avvelenati di Orazio e di Archiloco.
Quella voce parve troppo libera e terribile: onde fu ingiunto al Carducci il trasferimento alla cattedra di latino dell'Università di Napoli : e, poiché egli energicamente vi si rifiutò, nel '68 fu sospeso per un periodo di tempo dall'insegnamento e dallo stipendio. Ma il Poeta rimase imperterrito, e continuò a battere ed acuire gli strali contro i corrotti della politica e della vita. E nuovi scritti, allora f meditava: e già stava lavorando intorno alle Odi barbare che videro poi la luce nel 1877. Al loro apparire, esse suscitarono una tempesta, perchè difficili e dure agli orecchi abituati al verso scorrevole e facilmente intelligibile dell'ultima scuola romantica e dello Stecchetti: riviste e giornali furono inondati di scritti, e dilagarono le discussioni intorno all' arte e alla metrica classica. Ma infine trionfarono.
Comincia in questi tempi anche la vita pubblica del Carducci: nel '69 egli era entrato al Consiglio Comunale di Bologna, e d'allora vi fu sempre rieletto, anzi nell'87 riuscì primo della lista, e poscia fece parte anche del Consiglio Provinciale: nel '76 aveva avuto anche 1* elezione a Deputato nel Collegio di Lugo: ma, fortuna per lui e pe' suoi studi, fu sorteggiato e non più rieletto.
Intanto nella sua vita pubblica avveniva un fatto nuovo. Nel 1878 la visita dei Reali a Bologna aveva ottenuto anche l'omaggio, doveroso del resto, di Giosuè Carducci, e, quel eh'è più, inspirato al Poeta della democrazia, al focoso repub-