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Così, con l'attività mentale continuava a lottare contro la infermità fìsica, sino a che, lasciatosi persuadere dal medico e dai famigliari, rinunciò alle lezioni dell'Università, e nel dicembre del 1904 ¦chiese di essere collocato a riposo. Il Parlamento accogliendo la domanda del nobile Maestro, gli decretava con elevato omaggio la stessa pensione di dodici mila lire già concessa ad Alessandro Manzoni, associando in tal guisa nell'onore due grandi che per sì opposte vie avevano attinto le più alte vette dell'arte.
D'allora, impedito com'era di scrivere e di muoversi, volle tuttavia ancor leggere, o farsi leggere,] nutrire ancora lo spirito dei suoi grandi ideali, vivere in unione con i geni ch'erano stati l'ardente amore di sua vita; egli l'aveva invocato in uno de'i suoi ultimi canti :
A me, prima che l'inverno stringa par l'anima mia il tuo riso, o sacra luce, o divina poesia! il tuo canto, o padre Omero, pria che 1' ombra avvolgami !
E il divino Omero irradiò del suo canto quella angosciosa vecchiezza: poiché anche gli ultimi anni passarono in alternate letture dei prediletti libri: primo, tra l'altri, la Iliade.
Pur, la vita ornai volgeva al suo tramonto: e il tramonto fu di fulgida gloria. L'Accademia di Svezia assegnava nel 1906 il premio Noebel per la letteratura al Carducci: e non potendo il grande vecchio recarsi alla cerimonia della consegna dei premi, il re Oscar mandò a lui il ministro suo, il quale salutò con le più ispirate parole il Poeta, ] chiudendo col dirgli : « La severità morale delle