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d'allora con sicura coscienza il promotore di una azione decisa e chiaramente definita verso il classicismo nel suo programma di restaurare, conservare, innovare. Ed ebbe egli, oltre alla limpida visione della meta, il dominio delle sue forze e la ferrea pazienza e volontà di non aver fretta, di prepararsi seriamente, di dirigere allo scopo tutte le native energie, di passare per il travaglio delle fredde ricerche, di chiudersi nelle biblioteche a prendersi il famoso « bagno freddo di filologia »,, di attendere, mirando sempre diritto all' ideale, e specialmente di combattere.
Tale l'opera di Giosuè Carducci; vediamola ora partitamente.
Parmi anzitutto opportuna la distinzione, già introdotta da altri, in due periodi che corrispondono a due momenti psicologici e storici dell'arte sua poetica. Al primo appartengono Juvenilia, Levia Gravia e Giambi ed Epodi: al secondo le Rime nuove, le Odi barbare, le Rime e Ritmi. Nei primi canti il giovine Poeta va cercando traverso alle reminiscenze classiche la sua via; più innanzi lascia erompere, nella lor piena, le frementi passioni per l'arte e la politica, dà libero sfogo a' suoi impeti terribili e s'immerge nei sogni di libertà; questa non è la parte nè più perfetta ne più rispondente! all'indole del suo genio. Nel secondo periodo invece, il Poeta si scioglie da ogni impaccio, e librasi verso le più alte cime dell'arte, cantandola bellezza, la patria, la natura, la storia nella piena i1 maturità del suo genio, con serena ispirazione e con elevato sentimento.