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grande poema nazionale perchè rievoca tutti i trionfi della patria antica e moderna, nella sua arte, nella sua poesia, nei suoi martiri ed eroi, nei suoi duci e ne' suoi re: Dante e Giotto, Ariosto e Raffaello, Tasso e Tiziano, e Garibaldi e Pietro Calvi e i quaranta duci di Casa Savoia e i primi Re d'Italia: i nostri paesi tutti dal Piemonte alla Sicilia, le nostre città da Roma a Brescia, i nostri fiumi da l'Adige a l'Arno, i nostri paesaggi da l'Alpi alle Maremme. Nè si possono enumerare tutti gli elementi di civiltà, le tradizioni storiche, i sentimenti di umanità, le aspirazioni all' ideale che ivi sono contenuti : ecco la fuga dei secoli e il trionfo della vita nella sublime ode Alle fonti del Clitunino, la storia dell'epos in quella Alla città di Ferrara, la tragedia della Nemesi nel canto Alle Valchirie, il sentimento dell'amore in quello Fuori alla Certosa di Bologna, il martirio reso immortale nelle strofe del Cadore, la gloria dell' eroe consacrata in quelle A Garibaldi. Insomma, in queste odi « vive un intero mondo poetico, che dalle evocazioni storiche, gra ndiose e fatali, dai ricordi commoventi e fecondi di meditazioni, dalle «glorie e dagli eroismi antichi e nuovi, dalle considerazioni filosofiche sulla vita e sul mondo ai pentimenti e agli affetti della famiglia, santificati in una divina comprensione della natura, raccoglie quanto di più nobile ed alto può innalzare ed infiammare un cuore umano » (8). f Quanto a ciò che più propriamente riguarda lo Utile, le Odi barbare segnano la maggior perfezione ! i-carducciana, prodotta dalla perfetta fusione tra il fantasma poetico e la parola, dalla naturale corri-
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