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Giosue Carducci
Biografia - Opere - Metrica
A. Franzoni
Società Tip. succ. Wilmant Lodi Milano, 1909, pagine 92

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lombardo quand'erano pur così distanti dall' art( sua. Contenuto adunque entro questo significato, i paganesimo, o umanesimo, o classicismo, o natii ralismo che dir si voglia del Carducci, è desse uno dei caratteri che meglio servono a spiegare: l'arte sua.
   Egli volle anche essere « italico vate a la nuova etade », e volle dal monte eccelso ov'era assise lanciare al popolo le sue strofe « armate di fedi e di valore ». Sentimenti, che gli fecero dire altra volta dalla cattedra a' suoi discepoli, e, per essi, a tutta la gioventù italiana, quelle nobili parole : « 0 giovani egregi, la Italia politica è, come oggii dicono, fatta . . . Ora sta a voi, o giovani, di rifare la Italia morale, la Italia intellettiva, la Italia viva e vera, la bella, la splendida, la gloriosa Italia, quale con gli occhi inebbriati la contemplavano quegli uomini generosi che per lei affrontarono le carceri, gli esigli, la morte sui patiboli e in guerra. 0 giovani italiani, i vostri padri e i fratelli diedero alla patria l'anima e il sangue: voi date l'ingegno ». Sì che tutti sono concordi nel-l'ammettere un profondo senso di viva italianità in tutta l'opera del Carducci. L'amor di patria fu il maggior fattore della sua vita di poeta, di studioso, di cittadino; posò in cima d'ogni suo pensiero l'Italia cui egli sacrò i versi più nobili e sdegnosi, le prose più dotte e alate. Apostolo tenace e infaticabile di nazionalità, fu terribile contro quanti la offeser, e, ne la forza esuberante del suo ingegno, fulminò con l'anatema de' suoi carmi quanti ne insidiarono la sacra unità. Sorto dalla generazione che procurò a indipendenza, non coltivò un tale sentimento