— 65 —
teratura e della storia d'Italia, fu non solo il letterato, ma il cittadino sempre bramoso di dissotterrare e diffondere le più fulgide glorie della patria. Ed egli ebbe davvero le particolari facoltà del critico: come l'inclinazione alle ricerche di erudizione e filologia, il metodo accurato e scrupoloso, una profonda cultura storica, una vasta conoscenza delle letterature classiche e moderne, un vivo desiderio di conoscere la verità positiva, la potenza di analizzare i fatti, di raggrupparli, di compararli, di penetrarli con uno squisito senso artistico. Egli pP>e quella alata virtù di poeta che rende possibile accostarsi al genio e rivelarne l'intima bellezza. Per ciò appuuto è difficile discernere nell'opera di lui l'alta poesia dalla pura critica; così, ad esempio, nei discorsi su Virgilio, su Dante, sul Petrarca, si leggono pagine mirabili per rappresentazione, ricche di sentimento, calde di eloquenza, e pur dense di pensiero.
Il carattere prevalente dell'opera sua è dunque istorico-fìlologico; ond'egli ha raccolto e interpretato tutto il grande tesoro della lingua toscana, ne ha commentato minutamente gli scrittori, curata la pubblicazione dei testi: esempio impareggiabile la nota Collezione Diamante che tracciò la via alle migliori edizioni odierne dei classici, di cui era sentitissimo il bisogno in Italia. E quasi tutti i nostri grandi poeti ebbero da lui studi nuovi e geniali, severi e luminosi : ma una delle sue passioni fu la poesia antica, con la quale veramente entrò nel campo dell'arte. Giacché i primi suoi lavori furono le Rime di Cino da Pistoia, testo emendato sul raffronto delle stampe e dei codici,
1