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Giosue Carducci
Biografia - Opere - Metrica
A. Franzoni
Società Tip. succ. Wilmant Lodi Milano, 1909, pagine 92

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   razione plastica: egli disse di Arrigo Heine quanto si può ripetere dell'arte sua:
   E le furie e le grazie della prosa folli, feroci e schiette
   si liberava dalla man nervosa qual gruppo di saette.
   Guai allora a chi aveva provocato l'ira sua e la sua vendetta! Quelle polemiche son troppo note per far nomi, Toccato, egli reagiva; ed allora sapeva svelare l'ipocrisia dell'avversario, frustarne ta viltà, mettere a nudo l'ignoranza senza pietà nè posa; allora frantumava gli idoli che cadevano annientati come lillipuziani sotto la valanga della sua incollerita eloquenza: come se la coscienza della propria grandezza lo avesse reso audace e trasformata a lui in piacere la battaglia. Però, convien dire che, anche nell'ire, non odiò mai, anzi fu buono: e ciò appunto che rese quasi sempre superiore la sua polemica fu ch'ei seppe trarsi dai fatti particolari, dalle occasioni contingenti per salire a più generali concezioni ; seppe elevarsi dalle persone a considerare le più importanti questioni d'arte e di morale, a difendere in nome della sua persona i grandi ideali umani. Polemica, per questo, piena di una precettistica efficacissima, di una morale sana; onde alcuna di quelle battaglie fa scordare il fatto concreto che l'ha occasionata per restare 1111 mirabile saggio d'arte e di carattere.
   Un ultimo gruppo di scritti raccoglie i ricordi del Poeta, de' suoi lavori, dell' arte e degli studi, delle battaglie e delle vittorie, onde fu intessuta la sua vita ; i quali scritti hanno la gagliardìa e la inspirazione di tutte l'altre sue prose; e in più