ricordati, richiamarono l'epica grandezza d'Omero, la tragica solennità di Eschilo, l'idillio del Petrarca, lo squisito sentimento e la viva rappresentazione della natura del Poliziano, 1' armonia del Monti, la mesta elegia di Foscolo, la passione irosa d'Altieri e la grandiosità fantastica dei poeti germanici ed inglesi.
I Comunque, chi si volga ora a riguardare la innovazione grande compiuta dallo scrittore e consideri quanto sieno mutate le condizioni della nostra letteratura da mezzo secolo ad oggi, deve restarne meravigliato : il tramonto del romanticismo, il bando alla vecchia rettorica, la diffusione di una poesia più riflessa e composta di nuove forme metriche, il classicismo riconosciuto, un'altra volta e vittoriosamente, come fonte vera d'arte, il trionfo del metodo storico-critico, l'amore alle discipline filologiche, un maggior rigore scientifico, una più intensa serietà degli studi, una illustrazione più seria di tutta la storia letteraria e civile : ecco i precipui caratteri della mutata coltura letteraria. È stato dunque un rinnovamento generale, la maggior parte del quale è innegabilmente dovuta all'opera di Giosuè Carducci, che, mediante due potenti forze, il genio poetico e la vastissima coltura, oscurò ogni superficialità, traendo dietro le sue orme tutti gli studiosi. L' azione dal Carducci esercitata sull'arte e sugli studi del nostro paese può paragonarsi soltanto a quella antecedente esercitata dal Manzoni; per ragion de' contrari, [egli riuscì a tanto che i due stessi corifei del romanticismo, il Prati e il Dall'Ongaro, si rivolsero, ornai sul tramonto, al classicismo.