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secoli. Non è dunque il caso di tacciare d'oscurità il Poeta, ma, pur troppo, d'ignoranza noi stessi. È quindi necessario, per accostarsi a lui, la preparazione di una buona coltura storica, classica ed estetica, per penetrare appieno in quei canti : i quali, una volta compresi, grandeggiano come monumento e procurano un eletto piacere allo spirito. È della poesia del Carducci quello che avviene leggendo Dante ; non è possibile comprendere il Divino Poeta alla prima lettura, ma il godimento intellettuale che ne procura la intelligenza della Divina Commedia sta in relazione della fatica sostenuta.
Ma è dunque perfetta la poesia del Carducci ? Venne già osservato, e noi pure ne conveniamo, che vi è una certa manchevolezza nella satira; nè, ivi, tornano artisticamente belli alcuni troppo appassionati ricordi politici, radi del resto nella poesia posteriore ai Giambi ed Epodi. Qua e là vi è l'abuso della storia, e quindi fredde astrazioni e reminiscenze convenzionali; come, sotto l'aspetto particolarmente formale vi sono speciali atteggiamenti stilistici e motivi che si ripetono sovente. Mende non gravi, tuttavia, queste, le quali poco detraggono alia sua grande poesia.- Forse, a giudizio dei posteri, qualche parte di quest'arte che più vivamente è congiunta a noi e alle condizioni contingenti di nostra vita, potrà meno piacere o meno interessare ; ma il complesso della poderosa opera non soffrirà diminuzione e passerà all'ammirazione di quanti serberanno il culto della bellezza e della verità.