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Anche la critica letteraria odierna a lui si ricongiunge. C'erano state, è vero, le geniali e magnifiche intuizioni del De Sanctis: ma i critici, per la maggior parte, erano ancor troppo superficiali e soggettivi: mentre egli, insieme col D'Ancona, applicando alle lettere il metodo critico-storico dei Tedeschi, con quella sua passione ardente pei codici e le ricerche, rifece e indusse a rifare la storia della letteratura nazionale, dalle più remote origini sino alle produzioni moderne, a studiarla nella parentela ch'essa ha con le lettere classiche e straniere. Avviò i giovani alle biblioteche, li addestrò alla*critica, e coi suoi dotti commenti, con le sapienti edizioni, indicò loro come dovessero trattare la filologia, li nutrì di seria dottrina ed accese di nobili ideali. In tal guisa, direttamente e indirettamente, per mezzo della sua scuola, egli divenne il maestro della coltura moderna italiana.
Il Carducci fu dunque capo scuola nel campo della filologia, della critica e della storia, maestro nella poesia civile : non solo, ma anche, e più forse, fu esempio di onestà e sincerità letteraria. Poiché i suoi intendimenti egli rivolse ad instaurare tutta la letteratura nazionale; onde, ne l'alto suo concetto d' una coltura superiore, con la coscienza della missione che il popolo italiano deve avere nella storia e nella civiltà, nella sua religione per le patrie tradizioni, egli divenne, non il freddo cultore di una dottrina, ma l'apostolo fervente di una idealità. Esempio nobilissimo questo suo, per il quale il culto del sapere e delle muse non s'avvili a diventare strumento di gloria popolare o di utilità materiale, e, davanti alla fede novella di lui, arrossirono i mestieranti della penna.