DEL LICEO MUSICALE DI BOLOGNA XXIII
» soppresse Religioni, quando per cura dell' Amministrazione Centrale si » ottenne dal Direttorio in Milano che detto Archivio fosso preservato » all' oggetto di unirlo al tempo opportuno all' Istituto Nazionale che sta-» vasi preconizzando.
» Il sud. P. Mattei raccolse in propria casa li prelevati oggetti, e li » unì ad altri molti di sua speciale proprietà ».
Ma dopo di ciò è d' uopo affrettarsi a soggiungere che i libri trattenuti dal P. Mattei, insieme con moltissimi altri da esso lui acquistati, non andarono perduti per la Biblioteca del Liceo bolognese, giacché, con atto munifico, fece di tutto donazione nel novembre del 1816 alla Comune di Bologna, la quale l'accettò nella sessione 3 febbraio 1817 con approvazione successiva dell' Eminentissimo Legato Card. Lante.
Il Mattei compiva tale atto veramente nobile e generoso mediante la seguente lettera indirizzata al Senatore di Bologna in data delli 8 novembre 1816:
« Eccellenza
» L'ampliazione data al locale dell' Archivio del Liceo Filarmonico » mercè le ottime di lei determinazioni avendo in me destato il desiderio » di procedere alla di lui organizzazione, non solamente mi sono proposto » di occuparmi della medesima, qualora vi concorra la di lei rispettabile » approvazione, ma ancora di depositarvi una non ignobile raccolta di pezzi » classici tanto antichi che moderni di mia proprietà, la quale unita agli » originali bellissimi che vi esistono, va a formare una collezione che forse » non avrà 1' uguale l'Italia.
» Debbo poi prevenirla che non potrò assumere questa indagine, nè » eseguire l'indicato trasporto, se prima almeno non sia allestita la scanzia » lungo il muro di facciata alle finestre nella quale estensione non so » nemmeno se potrà tutto venire sufficientemente distribuito (1) ».
Non è questo il luogo di dimostrare quale fosse l'importanza del dono fatto dal P. Mattei, ma a darne un' idea basterà ricordare che esso comprendeva, come fu accennato più sopra, gran parte della ricchissima collezione di musica formata, in seguito a moltissimi anni di ricerche lo più accurate, dal famoso P. G. B. Martini, storico e musico di fama universale.
(1) Tale scanzia esiste tuttora ed ha la lunghezza di 30 metri, essendo divisa in cinque piani.