XXIV LA BIBLIOTECA
Il Mattei non accenna a questa circostanza nella surriferita sua lettera forse perchè egli riteneva che il Martini avesse legato a lui stesso la sua libreria, come danno a supporre le ultime parole pronunziate dal Martini medesimo prima di spirare: So in che mani lascio i miei libri ed i miei scritti, o, come altri vuole, perchè in faccia all' Ordine suo non volle apparire distributore ad altri di ciò che desso aveva prelevato senz' alcun utile degli individui appartenenti all'Ordine soppresso.
Ma comunque sia di ciò, è di fatto che, accettatosi dal Comune di Bologna, la preziosa offerta del Mattei, questi veniva dichiarato benemerito della Patria, ordinandosi altresì dal Comune medesimo che, a cagione di onore, fosse tramandata ai posteri la memoria di così nobile atto, col-1' apporre la seguente marmorea iscrizione, sopra alla porta dell' Archivio ove dovevano custodirsi i tesori artistici che formano tuttora la ricchezza principale della nostra Biblioteca :
ex decreto caesaris scaeselli com.
senatoris urbis nostrae et xxxxviii virum r. p. r.
conclave
codicibus artis musicae veteris et novae operuhque musicorum
a JOAN. BAPT. MARTINIO fu. frano. sodal. philarm.
ingenti cura et impensa primitus conlectis dein a stanislao matteio er. pranc. mag. licei auctis liberaliterq. dono datis adservandis attributum armariisque instructum et omni cultu exornatum est a. mdcccxviii.
Però la donazione del Mattei, in seguito di varie circostanze, non potè effettivamente aver luogo so non dopo un ritardo di molti anni.
E quali fossero le circostanze si deduce da una lettera diretta al Sindaco di Bologna, Marchese Francesco Bevilacqua, dall' Assunteria della Pubblica Istruzione il 5 novembre 1827, lettera che è concepita in questi termini :