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Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna - Volume I

Gaetano Gaspari
Libreria Romagnoli Dall'Acqua, 1890, pagine 417

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DELL' ARTE DEL' CANTARE ECC.
   315
   » Discorso.
   » Questa parola Canon è voce Greca quale altro non » suona che regola et le eompositioni Musicali » dette Canoni son così nominate per essere in » loro maggiore regola et arteficio : Canone dun-» que musicale sarà quello composto di tal modi » che sopra le ìnedeme note cantino figurata-» mente due, o più voci, et questi (lasciati da » parte alcuni Canoni fatti albitrariainente) sono » di due sorti Circolari, et Terminati, il Circolare » è quello che a foggia di Circolo Anito ritornarli » da capo, doue il Terminato dura solo quanto è » la sua figura restando chi segue la fuga tanto » tempo addietro quanto ne aspettò nel comin-» ciare. E tutti li detti Canoni deuano esser » dechiarati (quando però non vi è posta la sua » resulotione da parte) in doi modi cioè Libera-» mente o Enigmaticamente nel primo modo son » quelli che auisano il cantore qual sorte di fuga » sia, di qual tempo, et con quante voci, et se » 1' Ynisono Diapente, Diatessaron, Diapason, et » altri internai li sono superiori o inferiori, e » cosi essendo dechiarato liberamente il Cantore » non potrà errare : ina il Canone Enigmatico » non deue liauere altra dechiaratione che il solo » Enigma il quale altro non è che vna Alegoria » oscura, ouero vna sentenza velata qual non si » possa cosi facilmente intendere da ognuno ina-» solo da chi si seruirà della sottiliezza del in-» gegno, come liabbiamo nel libro de ludici » l'Enigma di Sansone proposto alli Filistei l'E-» nigma dunque che ha da seruire per dechiara-» tione del Canone non deue essere tanto oscuro » che faccia mestiere la Sibilla per sciorlo, ina » di vna tal conditione che sia possibile ad in-» tenderlo. Molte volte si pone l'enigma in luoco >¦ delle parole sotto le note notando che chi tro-» uerà il modo da cantarli per opera del contra-» punto, non se intende esser questo tale buon « speculatine, ma buon contrapuntista. De Canoni * che ho detto nel primo modo, se ne trouano » assai nelle opere del Prénèstino et di altri, et » Matheo Asola ne ha l'atto vn libro pieno a due » voci, anco il Soriano ne ha composto vn dotto » libro con obligo del canto Gregoriano del Auae » mari* stella, et il simile hanno fatto alcuni •» musici francesi, ina marauiglioso Canone e » quello del Signor Pier Francesco Valentini » 1 destinte in 128. Chori, ma con voci, et Chori » infiniti. Ma de Canoni Enigmatici benche ne » habbia intesi molti de diuersi, et in partico-» lare alcuni bellissimi del Sig. Filippo Nicoletti » non ho però visti in stampa salilo alcuni che » a mio giuditio 1' Enigmi non dichiarauano » sufficientemente come pare a me che faccino » questi miei, fatti solo per destare l'acutezza » dell'ingegno che quanto all'vtilita, spero di » mandar in luce li abusi trascorsi nella Musica, » come anco nella Pittura, Poesia Comica, et » Arte Araldica quali Opere dilettaranno assai » più di questa, che alfine non è altro che vn » scherzo Musicale. »
   Quest' opuscolo di sei sole carte comprende ventidue Canoni aventi ognun d'essi in capo l'Enigma espresso in quattro versi. Eccone, per esempio, il primo :
   v La terra sta nell'ordinario sito,
   » Il mar sormonta, e mi par terza sfera,
   » L'aria alla quarta doue il Sol già era,
   » E il fuoco su la quinta se ne gito. »
   Noi possediamo la risoluzione di questi Canoni fatta da D. Girolamo Chiti Carletti in Roma 1' anno 1713, sotto la direzione di Giuseppe Ottavio Pitoni. E in un manoscritto Martiniano nel Liceo si hanno pure questi canoni risoluti dallo stesso P. Martini.
   Notisi il fine del Discorso del Briccio dove ne dava speranza di mandar in luce l'altra sua opera intitolata Li abusi trascorsi nella Musica, come anco nella Pittura, Poesia comica, et Arte Araldica, il qual libro non sappiamo se venisse poi pubblicato o se sia rimasto in manoscritto.
   Brunetti Antonio. Regole utilissime per li scolari che desiderano imparare a cantare, sopra la pratica della Musica, con la Dichiarazione de Tempi, Proporzioni & altri accidenti, che ordinariamente 8' usono, non solo per imparar à cantarli, ma ancora à segnarli nelle composizioni. I)i Antonio Brunelli, Maestro di Cappella, & Organista del Duomo di San Miniato. Nuouamente composte, e date in Luce. - In Fiorenza, appresso Volcmar Timan, 1606 - in 4°. Opuscolo di facc. 35, 1' ultima delle quali ha la Tavola de' capitoli a tergo. (Trascrivesi qualche squarcio della dedica, e del Discorso a' lettori):
   « Illustre et Molto Reverendo Sig. mio Osservan-» dissimo, Il Sig. Valerio Ansaldo Proposto di » S. Martino, Canonico della Collegiata di Sami-» niato, & nella Sacra Teologia Dottore.
   » liavendo io conosciuto per lunga isperienza quanto » sia vero il giuditio che è fatto da tutti quelli » che conoscono Y. S. Illustre & molto Reue-» renda, che da lei altro più ardentemente non è » stimato nò bramato che la sola virtù, &d'im-» piegarsi in giouare al prossimo ( azzione vera-» mente Angelica) Non m'ha reso perciò punto » dubioso nella retribuzione, almeno di memoria » di fauori & benefizij singulari da lei riceuuti » in questa nobilissima Terra di Saminiato, doue » per mio felice destino sono stato recapitato; à » chi io douesse inuiare queste mie Regole sopra » la pratica musicale se non à queir istesso, che » 1' ha solleuate & aiutate, che è V. S., amatore » di tutte le virtù Morali, et che in specie di » questa scienza della Musica, ha tanta cogni-
   » zione......& à V. S. bacio la mano, che
   » N. S. Iddio la conserui felice.
   » Di il di di
   » Di V. S. Illustre & Molto Reuerenda
   » Seruitore aft'ezzionatissimo y> ANTONIO BRUNELLI. »
   « Alli Virtuosi, et benigni Lettori.
   .... Ilora io non sarò tanto arrogante, nò in-» gannato da me stesso, che io presuinma nella » scienzia della Musica arriuar di gran lunga » alla perfezzione di tanti celebri huomini della » nostra età in questa professione singularissimi, » de quali io mi contenterei per molto tempo » essere scolare ; Ma hauendo scorso solo per » imparare molte Scuole, e per principio Roma » con molte altre Città, non solo ho vistoJ& sen-» tito molti Cantori, ma Maestri proprij, che per »• non esser Compositori insegnano cantare più » per vna certa pratica, che per scienzia, ò