DELL' AHTE DEL CANTARE ECC.
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liuit parties pour Ténors et Basses avec accompagnement de Piano ad libitum; précédés de recherclies historiques et de considérations generales sur le chant en eliocur pour voix d' homnies, par Georges Kastner. - Paris, Brandus et 0.i(-1854 - in fol. (Pag. 110 di testo, e 112 di musica).
iLeo Leonardo. Solfeggi per voce sola di soprano con basso numerato. - Copia antica manoscritta in fol. oblungo di carte 81.
--Solfeggi a voce sola di soprano con
basso numerato per l'accompagnamento.
- Antica copia manoscritta in foglio obi., di carte (58.
Appartenne questo manoscritto al marchese canonico 1). Bartolomeo Rusconi «li Cento.
1 presenti solfeggi sono diversi da quelli descritti nelF antecedente scheda.
--Scelta di solfeggi per soprano. - Ms.
in fol. obi., di 11 carte.
Questa scelta si fece da G. G aspari valendosi delle raccolte di questa stessa biblioteca del Liceo.
--Solfeggi per tenore col basso numerato.
- Ms. in fol. obi., di carte 40.
Furono regalati l'anno Iso»» a questa biblioteca del Liceo da 1). Angelo Mazzoni mansionario della metropolitana di S. Pietro, che allora era membro della Deputazione sopraintendente alle nostre scuole.
Mackenzie More 11 M. 1>. Hygiòne des organes de la voix. Manuel pratique a. T usage des chanteurs et des orateurs par Sir Morell Mackenzie M. D. - Paris, E. Dentu, 1888 - in 8.°
Maffei Gio. Camillo da Solofra. Delle Lettere del S.or Gio. Camillo Maffei da Solofra, Libri Due. Doue tra gli altri bellissimi pensieri di Filosofia, e di Medicina, u1 è un discorso della Voce e del Modo, d' apparare di cantar di Gargante, senza maestro, non più veduto, n' istampato. liaccolte per Don Valerio de' Paoli da Limosano. - In Napoli, Appo Kaymundo Amato. Anno D. 1562 -in 8° piec. di facc. 231, con in fine due carte non numerate per la Tavola e 1' Errata.
All' Illustrissimo Signor D. Giovanni di Capua. » Conte d' Altavilla.
» Tutto '1 Mondo procaccia modo di poter' essere » seruitore di V. S. Illustrissima. Ond'io, se non » disiderasse il medesimo, senza dubbio sarei » riputato sciocco, scilinguato, e priuo d'intel-» letto: poi che non mirarci quell'alta luce, che » gli altri mirano, non lauderei quello che gli
» altri lodano, non attenderei ii quello à che gli » altri attendono. E perche mi sono capitate. (p7?r » mia buona ventura) nelle mani queste lettere » del Signor Gio. Camillo Maffei, doue, oltre all' altre bellissime cose, u'é un discorso della » noce, e del modo d'apparar senza maestro; » di cantare di garganta, pensiero neramente » Un 'ora non più scritto, ne istampato. Ilo vo-» luto consacrarle à V. S. acciò che alla sua
» honorata seruitù, elle mi conducano.....E
» le bascio la mano. » Di Nap. il dì XII. di Nouembre. M.D.LXII.
» Di V. S. Illustrissima humiliss. seruitore » D. VALERIO DE' PAOLI. »
La prima Lettera al medesimo Conte d' Altavilla e appunto il Discorso sulla voce del Maffei. Questa è compresa dalla pag. 5 sino alla 81, discorrendo l'autore dapprima sulle varie specie della voce, come si formi, dell' inspirazione e dell' (ispirazione, delle voci rigide e delle flessibili, trattando la materia da medico quai egli era. Conchiude la prima parte della lettera con queste parole: « (ìli dico dunque che né da gli antichi, nò » da' moderni musici è stato inai scritto il modo » di fare idonea, & atta la gola à passaggiar » cantando. Nò sono per questo degni di ripren-» dimento; Percioclie quelli come primi inuentori, » fero pur cosa grandissima à dare alla musica » principio, e questi per esser stata la cosa non » poco diflicile, non l'hanno uoluto (ò per dir » meglio) potuto isprimere. Che (nel nero) chi » uuole con la ragione in mano, render conto di » ciò, fa di mistiero che non solo Musico sia, ma » anchora dottissimo medico, e filosofo.....»
E poco appresso : « Onde si fa chiaro à tutti, che » coloro i quali dalla Natura non hanno la gola » molle e piegheuole, non sono atti à far pas-» saggi, si che ad essi loro poco ò nulla questi » miei ordini gioueuoli saranno. »
Ma se la prima parte della Lettera tranne poche cose è di poca importanza oggidì, altrettanto proficua n' è la seconda parte dalla pag. 32 sino al line, dove il Maffei espone le regole che intorno al cantar di gorga, ossia d' agilità, tener si devono: le quali regole siccome son conformi quasi affatto alle osservate anche presentemente da' periti maestri del canto, meriterebbero di veder la luce colle stampe, onde far noto al mondo il merito di questo medico - musico che fu il primo a dare col presente scritto i precetti di sì bel-1' arte. Oltre la curiosità dell' argomento varie considerazioni se ne potrian dedurre, come a dire la floridezza in cui era a quel tempo il canto italiano, l'ammirazione e il diletto che recavano le agilità e le fioriture ai nostri antichi, ed altrettali riflessi meritevolissimi d' esser tolti all'oblio in che giacciono per la somma rarità del libricciuolo. Già s' intende che avendosi a pubblicar la seconda metà della Lettera, o Discorso del Maffei, non si lasciassero indietro gli esempli pratici colla musica che trovansi a car. 37, 52 e 03, ponendoli in partitura.
Nella Tavola in fine del libro questa celebre Lettera è così descritta, sommariamente indicandone il contenuto: « Al Conte d' Altauilla - contiene il » trattato che fa 1' autore della uoce, e del modo » d'imparare di gargante senza maestro, con gli » esempi di belliss. passaggi, & altre cose appar-» tinenti intorno à questa materia, aggiungendola » alcuni rimedij per la uoce assai utili, e ne-» cessarij. »
Alla pag. 182, vedexi una lettera del Malici a Rocco Rodio.
Leggasi ancora una lettera dell' editor del libro D. Valerio de'Paoli, in cui raccontasi un sinistro caso avvenuto a un suo fratello per nome Luigi morto innocentemente in età di decesetle anni,