DELL' AHTE DEL CANTARE ECC.
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Torino, Giudici e Strada - in 8° gr., di pag. 190.
Savinelli Angelo Corso elementare teorico-pratico di divisione e solfeggio, per A. Savinelli. Milano, Tito di Gio. Ricordi, a. a. - In 4°, di pag. 87.
Solfeggi
Opera oggidì più utile agli studenti della composizione che a quelli del canto.
\evesque e Béche furono i compilatori di questi Solfeggi.
Soriano Francesco, Romano. Canoni, et Oblighi di cento, et dieci sorte, sopra l'Ave Maris Stella. Di Francesco Soriano Romano Maestro di Cappella della Sacra Basilica di S. Pietro in Vaticano. A tre, quattro, cinque, sei, sette, et otto voci. - In Roma, Appresso Gio. Battista Robletti, 1610 - in fol. (A tergo del frontispizio avvi la seguente dedicatoria) :
» Sereniss. Principi ac Domino Clementiss.
» I). Maximiliano Gomiti Palatino, » Rheni et Utriusque Bavariae Duci Franciscus » Surianus Felicitatem.
» Quod in primis optandum mihi semper fuit, ut ad » te, Princeps Serenissime, aliquo munusculo co-» lendum accedere possem, id me divino beneficio » consecutum et sperare audeo, et gratulari debeo. » Nani cum opus hoc labore aliquot annorum » paratimi iam haberem quo tempore Orator II-» lustriss. I. Sereniss. Celsitudini D.Julius Caesar » Cribellus in liane Urbeni venit, pignus hoc qua-y lecunque perpetuae observantiae meae, vestram » in ilio Sereniss. Celsitudinem veneratus, et » bonae cuiusdam fiduciae plenus addixi. Qua » in re, debeo non panini menioriae Orlandi » Lassus, et aliorum in Arte Musica prope suin-» morum Virorum, quos Domus ista Sereniss.
benignissime semper complexa est; et Sacri » Chori, quem Regia prorsus alit. magniflcentia, Praefectos habere consuevit. Ilorum quippe * recordatio lacit, ut me non piane nullo loco » habitum iri confidati!, tametsi magno meritorum » ac temporis intervallo posterioreni esse me » profìteri nitro ac libere debeo. Sed precipua, » ut vere dieam, spei meae fiducia Illa est, quae » mihi Auetor fuit operis, et quam unam labor » hic omnis uno eodemque celeberrimi eius Prae-» conij fluidamente subnixus ubique laudat, » Stella Maris et Dei Mater, Quae cum insigni » et egregio studio ab eximia Sereniss. Celsitud. » T. Piotate eulta semper fuerit ut Principum » Princeps et Mundi Regina, propagari suas y latides patietur favore, Princeps Maxime, tuo » et vel perexiguo inerito meo. Aspice igitur » Serenissimis istis oculis et benignitate quicquid » hoc est, quod a magna certe noininis tui ob-» servantia proflscitur, et dum ego summae Vir-
» gini prò tua incolumitate, et felicitate preces » pie offero, patere me inter eos censeri, qui sui » otij rationes constare volunt sub auspicio tuo. » Roinae VII. Rai. Julij M. DC. X. »
» Ai Benigni Lettori.
» Essendomi diverse volte stata fatta istanza d'Amici, » di douere publicare alcuni miei Canoni et altre » Inuentioni Musicali, fatte già per mio diporto: » Io per sodisfarli in parte, et destar altri à » maggior imprese; come anco per piacere à gli » Amatori di questo studio, mi son risoluto di » mandar fuori le presenti cento dieci diversità » di Canoni, et Oblighi, appoggiati per lor guida » et base al Canto fermo dell'Ave Maris Stella: » laude sacra della B. Vergine senza mai alte-» rarlo di figure. Tra' quali se ben non eran da » palesar quelli alla Minima, per farsi all' im-» proviso ; tuttauia se ne riceueranno alcune » vtilità : poiché i più facili con diminuir le note » per metà, s' hauerà parimente il Canto fermo » di Semibreui. Hauendone reiterati diuersi per » acquisto di nuoui passi. Et se ben haueuo la-» sciato quello alla Seconda, per non esser molto » fattibile nelle Breui, pure per seguir l'ordine, » ne trouaranno alcuni fragmenti al suo luogo. » Dechiarando che li Diesis, et i B. molli posti » sopra le linee, seruono per la parte che segue, » supplendo poi co '1 giuditio, doue ne mancasse » alcuno, et anche ad altre necessità della stampa. » Ma se per la quantità (essendo tutti sopra vn » soggetto solo) vi trouassero cose da stimarle » forse dure, o licentiose ; queste s'attribuischino » à gli Oblighi. Oltre di ciò per esser i Canoni » di sua natura poveri, vi hò aggiunte altre In-» uentioni per arricchir 1' Opera, «t renderla più » grata: Benché al numero 92. per 1' Obligo delle » Lunghe, delle Breui, Semibreui, et Minime » sincopate per il mezzo sospiro, sarrà difficile ; » passi questo per li curiosi : ho voluto però ri-» soluerio in parte, come anche s' è fatto à gli » altri per maggior commodità, poi che i facili, » con trasportar le Chiaui, saranno più familiari. » Mà chi vorrà agilitar la memoria, non si vaglia » di niuna risolutione. Resta liora che si come » viene in luce quest' Opera per lor sodisfatione ; » sia parimente con lieta fronte riceuuta : da » sentirsene fin tanto, che con più eleganza, et » soauità : con più felice successo et artificio » eschino fuori altre opere, et di merito, et di » numero molto maggiori di queste mie. »
È notabile il fine di questo Discorso, perchè lo stesso Soriano confessava d' essersi versato in un lavoro arido, privo d'eleganza, e di dubbio successo.
L' opera non ha nuineratura di pagine, ma il Registro da A sino a N tutti terni, eccetto N che è duerno, oltre due carte in principio pel frontespizio, per la dedicatoria, e per l'avviso ai lettori. A tergo dell'ultima carta di sotto del Registro ò ripetuta la data come segue :
in Roma, Appresso Gio. Ballista Robletti, 1609. Con licenlia de' superiori.
Quest' opera fu dal P. Lodovico Zacconi risoluta tutta intera e in partitura esiste l'autografo in Pesaro. ITna copia tratta dall'originale dello Zacconi si conserva al Liceo. Xò solo il Zacconi, ma lo stesso Soriano risolse e partì questi suoi Canoni che pur manoscritti trovansi nel Liceo.
Hpign liodovico Bolognese. Breve guida per T allievo di canto, con trentaduc esercizi pel vocalizzo compilati da Lodovico Spiga, maestro di canto nella R. Scuola di musica in Parma. - Milano, F. Lucca (1870) - in 8° gr. (Opuscolo di 15 pag.)