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Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna - Volume I

Gaetano Gaspari
Libreria Romagnoli Dall'Acqua, 1890, pagine 417

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   METODI DEI DIVERSI STRUMENTI
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   » da ogn' altro fatta voglia che armonia, ò sorte » di cantilena ella si sia, perche sarebbe vanità » il credere altramente, sapendo che non è cosa » nuoua la Musica, ne lo suonar d' Organo, ne » le cantilene di mille foggie, ma è antichissima, » cotìfie. mi-.obligarei à trouargli quanto sapessero » tr^a^ej'.v-'ouero immaginarsi cosa nuoua, per » stfa^j&nte ch'ella si sia. La regola, et auuer-» timenti' Che dò à mio figliuolo stimo bene (con » sopportatone di tutti) essere necessaria, poi » che qual'è quel valent'huomo che possa hauer » pratica, ò cognitione di tanti Organi differenti di ordini, de'registri? però questi auertimenti » nostri doueranno essere cari ad ogn' vno, per-' » che per questo non toglio 1'honore ad alcuno. ¦¦%¦ £odo l'opera del Reuerendo P. Diruta nomato » 'ti Transiluano, che insegna à portar bene la » mano nel suonare ; et lodo parimente 1' Organo ¦» sonarino del Signore Adriano Banchieri eh' in-» segna à respondere ben al Choro, cose neces-» sarissime à chi desidera far bene il mestiero, » et in somma quelle opere che ponno portar » vtile et commodo à chi si diletta di quest'arte. » Però accettate, et pigliate da me il buon animo » che ho di giouarui in quel che posso, non come » Maestro, ma come buon amico, et seruitore, » facendoui sapere come non faccio professione » in questa mia operetta, ò dialogo di dar regole » di contraponto, ma alcuni particolari auertì-» menti, et regole circa il maneggiare d'Organi ; » perche di quelli precetti à pieno, come si sà, » n' hanno trattato il Franchino, Gio. Maria Laf-» franco, Pietro Pontio, il Zarlino, l'Artusio, et » molti altri authori antichi et moderni. »
   Segue poscia:
   » Indice delli Organi fabricati in casa nostra dal » tempo eh' io Costanzo Antegnati ne ho hauto » maneggio, et cura. »
   E ne enumera venti costruiti per la città di Brescia; pel territorio Bresciano 35 ; tre per la £ittà di Mantova, e cinque pel suo territorio. Ne fece 11 per Bergamo, e pel Bergamasco sei. Ne diede quattro nella Valtellina, ed altrettanti in Crema. Tre in Milano, e dieci nel territorio Milanese. Uno in Pavia, e uno in Lodi. Due in Parma. In Cremona 12, e nel Cremonese cinque. Tre in Verona, e uno nel Veronese. E finalmente uno in Vicenza, uno in Padova, e uno in Venezia. Centoventinove organi usciron dunque dalla sua officina; de'quali però alcuni non furon da lui costrutti di pianta, ma solamente ristaurati, o fattevi dell' aggiunte. Dopo il menzionato indice segue l'Antegnati di questa guisa:
   * Et perche questi organi non si possono fare senza » l'aiuto de operarij dell'arti mecaniche quasi » di tutte, et io non intendo ìpai di usurpar quel » che non è mio, intendendo anco che molti di » questi manuali che m' hanno seruito à cuscire >> le vaehette ò curami de' mantici, che dicono » esser stati loro delli Organi gli fabricatori ; è » vero ; ma facciamo un poco questo giudicio, se » quelli eli' hanno nostre opere ne dimandereb-» bono conto à noi e sodisfattione, ò à manuali ; » di ciò lascio ad ogn' vno il giudicio. A questo » proposito liora mi souuiene vna ridiculosa burla » che fu fatta alla felice memoria di mio Ano, » che sonando 1' Organo, essendo in quei tempi » non solo riputato, ma veramente era valente » huomo, et liora non già mai à bastanza lodato, » anzi per le sue qualità, et eccellenza in tal » arte, perche era anco per le sue rare qualità » fatto degno di titolo di Cavagliere, era nomi-» nato il Cavaglier dall'Organo; come parimente » è nominato nella Città di Ferrara vno il Ca-» vaglier dal Cornetto, per 1' eccellenza sua in » tale professione : si che per non tralasciar in » silenzio quella ridiculosa burla fatta al mio » Auo di buona memoria; vn pouero huomo » (sonando egli l'Organo) alzava gli mantici, e
   » mosso da invidia ò d'ambitione, nel suonar » che faceva egli 1' Organo, cessò di alzare gli » mantici, et mancogli il flato, et se gli affacciò » ridendogli in faccia, dicendogli : hor suonate, » suonate, ecc. »
   Così comincia il :
   » Dialogo.
   » Padre, et Figlio.
   » Per non passar in quest' estiui caldi il tempo al » tutto in ozio, e fuggir il sonno tanto nocivo à » corpi Immani, m' è souuenuto Gio. Francesco » figliuolo mio, non sij al tutto fuor di proposito » andiamo trattenendo quest' li ore più noiose in » qualch' iionesti, et virtuosi raggionamenti in-» torno all' Arte Organica, arte come tu sai libe-» rale, nobilissima, et antichissima; la quale per » esser già tant' anni stata nostra propria pro-» fessione à me pare (e sia detto senza arro-» ganza et ambitione alcuna) si possa homai
   » addimandar l'Arte Antegnata....... Hai da sa-
   » pere figliuolo carissimo che nelli anni 148G (che » più nelle scritture nostre non habbiamo me-» moria più anticha della casa Antegnata di » alcuno ch'attendesse a questa professione) fu » vu M. Bartholomeo figliuolo dell' Eccellentis-» tissyno M. Giovanni Antegnati Dottore di Col-» legio di questa Mag. Città, il quale tanto si » compiacque in questa nobilissima, et non mai » à pieno lodata arte del suonare e fabricar » Organi, che lasciati tutti gli altri studi adietro, » in questa sola s'impiegò, e vi fece profitto » tale, che ben si può chiaro comprendere dal-» 1' opere che, come si dice, lodano il maestro, » furono fatte e da lui stesso fabricate ne prin-» cipali luoghi d'Italia, oue sino a' tempi nostri » se ne serba ancora memoria e nei Duomo di » Como, eh' al presente si suona, et ho trouato » nelle scritture nostre, eh' egli fece quelli del » Duomo di Milano, di Cremona, Mantova, Ber-» gamo, Brescia, doue sino dalli anni sudetti fu » anco Organista, auanti vi fosse M. Gio. Fia-» mengo, à cui successe puoi M. Vincenzo Para-a> bosco Piacentino, e dietro à lui il Sig. Claudio » Merullo da Coreggio huomo tanto famoso, puoi x> M. Florentio Maschera alieuo di lui, e mio » precessore, da cui si può dire eh' egli heredi-» tasse insieme con l'arte la dolcezza del suonare, » huoniini tutti, come sa il mondo, Eccellentis-» simi, e. che nella professione hebbero puoclii » pari. »
   Poco più oltre Costanzo ne dà undici Avvertimenti agli Organisti, cui viene appresso una sua Regola delV accordar gli Organi, che sente anco per accordar i Cauacembali, Arpicordi, Manacordi, et simili di tastadura. Ila fine il Dialogo e 1' o-puscoletto col Modo di registrar li Organi cioè di compo)iere li registri: e quivi a car. 9 parlando di certi organi da lui detti stravaganti per l'inusitata disposizione de' Registri, così lasciò scritto :
   » Vi è anco quello di S. Marco di Milano rimoder-» nato da ine, come tu sai, con li registri spezzati
   » così ciouò....... (Figlio) Paiono questi almeno
   » quatordici registri; et perche farlo in questo » modo ? (Padre) Lo fece così richiesto da quei » Reuerendi Padri, anco del suo Organista il » Signor Ruggier Troffei, et il Signor Ottauio » Bariola, ecc. »
   Le notizie sparse in quanto s'è di sopra trascritto ristringonsi nell'essere l'Antegnati uscito dalla scuola di Girolamo detto d' Urbino ; negli elogi da lui proferiti (oltre di vari notissimi compositori e organisti) di Francesco Stivorio, Giuseppe Ascani, Ottavio Bariola e Germano Palavicino. Apprendiamo che il Transilvano del P. Diruta era già in istampa almeno in quello stesso anno 1608, in che uscì l'opuscolo presente dell'Ante-