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piccando prosegui suo cammino. — Vedi un po' j Nardino , dissegli la madre ; quel poverello si è fatto male e tu ridi ? Oh vergogna ! Ch' io non ti vegga mai più a ridere del male altrui ! Impara bene veh, a soccorrere sempre chi ha bisogno } e dove tu noi possa compiangilo 5 e non mai farti beffe di lui.
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LA FRATELLANZA
^Hustavo era un fanciulletto, che fa-ce vasi'beffe delle altrui imperfezioni. ¦+ Fu posto a scuola^ e appena entratovi, vide giungervi un povero ragazzetto storpio , che si reggeva sulle stampelle. Il cattivello si mise a ridere smascellata-mente in faccia allo sciagurato, ma gli altri bambini corsero premurósi a soccorrerlo j e quale gli levò di dosso il tabarro, quale ne prese il cappello , quale lo aiutò a salire sulla panca. lime-» schinello li ringraziò tutti cordialmente, e diede un bacio al più piccolo de^ suoi teneri amici. — Gustavo fu tanto commosso