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Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   non aveva fiducia in Dio. Dappoiché4 gli fa morto il1 padre, non essendo egli per nulla industrioso, i suoi affini andavano di male in peggio ogni giorno. E quando alcuno gli diceva : lavora Masaccio} procura di guadagnarti il pane colla tua indùstria, egli rispondeva : è inutile* Iddio mi ha abbandonato! E sospirava, e fremeva, è indi-spettivasi, e si teneva pur sempre le mani alla cintola. In fin dè' conti che gli avvenne ì Si diede vilmente a5 fere il pitoccò , per non morire di' fame nf Miseri coloro , che perdono là 'fidufcia nella provvidenza divina!
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   LA TEMPERANZA
   m ammi un altro po' di vin buono, gridava il bizzarretto Ruggero ad una vecchia fantesca. E questa gli rispondeva : ma vi farà male alla salute, signorino. — Eh non v'è timore! — Rispondeva pur così l'altro giorno anche un figlio dell'or-