Stai consultando: 'Cento novelline morali pei fanciulletti ', Salvatore Muzzi

   

Pagina (52/143)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (52/143)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 52 — chia, e con voce ferma e risoluta così gli parlò : Teodorino , domani parto pel campo , e ti lascio colla tua mamma ; ricordati d' esser buono , ubbidiente , e soprattutto scrupoloso di coscienza : ricordati di rispettare ciò che non è tuo ; fosse anche un ago, se non è tuo non devi tenertelo ! — Il gioi> no appresso il caporale partì, e dopo una settimana era morto. Teodorino lo seppe, e ne pianse colla sua mamma; e non passò giorno che non pensasse al suo babbo, ed alle ultime parole, che gli disse. — Un dì, che non aveva pane da mangiare, entrò in una chiesa a pregare il Signore ; e inginocchiandosi in una panca, vide per terra una borsa, dov'erano delle monete. Il credereste? Si rammentò le ultime parole di suo
   Eadre, e quantunque affamato, portò la orsa alla sagrestia, e non vi levò un sol denaro. Il parroco avvisò dal pulpito ciò che era avvenuto, ma nessuno si presentò a ricevere la borsa. Perciò dopo un buon mese il curato chiamò a sè il fanciulletto, e volle darla a lui ; ma Teodorino la ricusò, e gli disse :