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Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   sempre sopra di voi. Iddio, sapete, non dimentica mai le sue creature, nemmeno i bruti, nemmeno gì' insetti : pensate poi se potrà dimenticare gli uomini, che hanno un9 anima ad immagine e similitudine sua! — E vedendo che i nipotini lo ascoltavano attentamente, Simone prosegui : udite il fatto, che vengo a narrarvi, e conoscerete se dico il vero. Un fanciullo africano, che non aveva che quattro anni, dormiva a fianco de9 suoi parenti, in un tugurio mezzo' aperto. A tarda notte si sveglia, e si pone seduto presso il focolare su cui ardeva ancora un tizzone. Il padre pure si sveglia, e vede entrare un leone , che corre verso il focolare. Figuratevi lo spavento e P affanno di quel povero padre ! Il fanciullo, che non conosceva il suo pericolo, gettò al leone per giuoco della cenere calda. L'animale mandò un ruggito e spalancò le fauci} ma P innocente lo pose in fuga cacciandogli in bocca un tizzóne acceso. Il padre del bambino potè allora respirare, e corse a chiudere Puscio5 e posi l'uno fu salvo del pericolo, Paltro della paura.