Stai consultando: 'Cento novelline morali pei fanciulletti ', Salvatore Muzzi

   

Pagina (119/143)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (119/143)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — tig — } qualche cosa al poverello ; ma lasciò morire i il pietoso impulso del cuore, e continuò a , mangiare collo stesso appetito. — Quando fu sul punto di vuotare la tazza, vi scoperse alcune parole nel fondo : allora si fece rosso di vergogna, e chiese un pane, e volle che la tazza fosse di nuovo riempita di latte ; poi chiamò a sè il povero Federico , gli tagliò il pane egli stesso in piccole fette, lo incoraggiò a mangiare senza soggezione , e gli regalò inoltre tutto il denaro che avea seco» — Sapete voi quali parole erano scritte in fondo alla tazza ? „ Non ricusare mai un pane agli affa» „ mati, e troverai sempre in Dio mi-„ sericordia. 9*
   50
   , • . . • • > . i : • • 4 2 < ? ' .•>•'¦:'> L'ti . • • ' i . . >
   Wu temg» roda, e ilpweto , Paoluecie tirato* -dell* meetagns,» e radè , in un villaggio vicino* perdimaifcdafm l?s» lemosina alle porte de9 ricchi. Pietro, fi* , glinelo A9 un agiato contadino, stava se-I dato diunsi la casa, e mangiava un gross*