Stai consultando: 'Cento novelline morali pei fanciulletti ', Salvatore Muzzi

   

Pagina (122/143)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (122/143)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — w —
   vecchia ed inferma da lungo tempo. „ Andrò a lei, disse allora Cunegon-„ da : chi sa che forse non sappia 9, addolcire i suoi dolori con gualche „ parola di conforto. „ Prese poi dalla madia due bei pomi, che aveva avuto in regalo ; e parti colla rocca al fianco per andarli a donare alla povera inferma. La malata si allegrò d'una gioia vivissima vedendo l'amica sua; e fu tanto consolata provandone l'amore e le cordiali premure, che non avrebbe sentito si gran conforto pei pingui regali d'un ricco. La sera poi, quando Cunegonda le disse addio, essa l'abbracciò lagrimando, e le rese grazie con ogni effusione di cuore. La povera filatrice tornò allora contenta a casa sua ; e ringraziava Iddio che le avea conceduto di poter consolare un' afflitta , e si coricò placidamente, e passò una notte tranquillissima perchè aveva una buona a-zione sulla coscienza.