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Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   i e le disse : „ non avrei mal crednto che i „ una giovine sì amabile e dabbene , „ non sapesse scrivere ! Sappiate eh' io , „ sono spesso pe' miei affari fuori di „ bottega , e che bisogna che mia mo-glie possa segnare nel libro del giorno „ il dare e l'avere. Mi duole all'anima „ che non sappiate un po' d'aritmetica „ e di scrittura, e mi è cosa impossibile „ ch'io possa sposarmi con voi. „ — Ognuno partì di là malcontento ; ma Eleonora ne sofferse acerbezza, perchè divenne pel paese oggetto di riso e di motteggi per gli sfaccendati e pei satirici . Piangeva perciò amaramente, e spesso diceva sospirando: „ Miseri gli „ ignoranti, che sono più infelici de' „ poveri ? „
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