Stai consultando: 'Cento novelline morali pei fanciulletti ', Salvatore Muzzi

   

Pagina (128/143)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (128/143)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Cento novelline morali pei fanciulletti

Salvatore Muzzi
Libreria Marsigli e Rocchi, 1840, pagine 143

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   «vangata ima buia foresta colla cestella sul capo , vede , presso uua vecchia quercia , qualche cosa bianca e lucicante come argento. „ È un tesoro, dice fra sè tf e getta i pomi per terra, e riempie la ce-stellina colle brillanti ricchezze allora scoperte, e quasi pazzo per gioia ritorna al focolare paterno. Ma quando al dimani guarda al tesoro rinvenuto , e vede c\\e non ha nella cestella se non del legno fracido e inutile: „ Me misero, allora „ esclama, per avere grandi cose non „ ho più niente ! Diceva ben vero il mio „ buon nonno. che molte cose seducenti „ a primo sguardo, non sono spesse volte * che vanità dispregevoli ! ,,
   43
   IL FRINGUELLO
   à*t tet&P^elfeian-
   „ indiato sopra quel melo* diceva Lo-„ rrno a tua sorella Lucia. St»a ve->»• ,o;pipadcu », — /Si anpam-
   j^ suir p#ne mi'J*c«o, e
   .Mu p/mmh^W tflWUMi « m wpwglio.t pw i^firlp, q^ìfajrìuxm al