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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
Persino riguardo alle arti, alle scienze, alla letteratura, lo Smiles trova la fonte del successo negli sforzi eroici dell' individuo e nella potenza del lavoro. Non già ch'egli neghi il genio, la vocazione. Ma secondo lui, queste disposizioni innate restano sterili senza l'assiduità nel lavoro; mentre al contrario questa assiduità può farle nascere, può anche tenerne il posto. « Ogni uomo, egli dice, porta in sé medesimo la sua stella, di cui dirige l'influenza segreta con gli artifici delia pazienza. » 11 fuoco sacro appartiene a chi sa tenerlo acceso. Questa tesi (dice un critico insigne, l'Bsquiros, nella Revue des deux mondes) è sostenuta con vigore e con abilità. Il signor Smiles cita la testimonianza degli artisti medesimi, che hanno confessato i loro faticosi prin-cipii, i loro lavori diuturni, le loro avversità. Dai fatti, dalle biografie, dalla storia, l'autore strappa questa trionfante \»erità : il genio é una creazione della volontà. O, se vuoisi attenuare questa sentenza, diremo che senza la volontà il genio si consuma. E' giova ricordare agli artisti che senza questa applicazione, che é in uno la coscienza e la dignità dell'ingegno, i più felici doni della natura s'inaridiscono nello stelo. Il successo appartiene ai forti; ma, secondo lo Smiles, la forza morale e essa pure una facoltà acquisita che si accresce con l'esercizio. Virgilio stesso non raccolse senza sudori il ramo d'alloro. Poiché anco nel dominio della poesia, i sogni e le chimere non approfittano che a chi sa domarle. La morale di questo libro é severa e nel tempo stesso incoraggiante ; ai giovani che si dolgono sì facilmente del destino, delle ingiustizie della sorte, del Cattivo gusto del secolo, l'autore ripete ad ogni passo, additando nobili esempii: Lavorate, lottate, persistete, non contate che su voi medesimi ; ben altri sono passati per gli stessi angusti sentieri, e ne uscirono indolenziti in qualche parte, ma vincitori. » Ciò ha tanto maggiore ragione d' essere nell'industria e nel commercio. Del resto lo Smiles crede che le leggi dell'intelligenza son le medesime per tutto le professioni. Poco importa l'oggetto a cui l'uomo si applica; basta che egli vi si applichi con tutte le maschie energie del suo carattere. Secondo lui * è un doppio errore, che in tutti i tempi fu caro agli sciocchi » (e in Italia é carissimo anco ai non sciocchi) « che gli uomini di genio sieno inetti agli affari, e che il maneggio degli affari renda l'uomo inetto a lavori di genio. » Per distruggere questo errore, egli invoca nomi ed esempii celebri. Milton che incominciò coli' essere maestro di scuola, fu innalzato sotto la repubblica al posto di segretario del consiglio di Stato ; e il libro |