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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   chi si aiuta ,dio l'aiuta
   una solida riputazione. .Gli osservatori stranieri hanno rilevato, qual una delle più salienti caratteristiche dell' inglese, la sua forte individualità, la sua energia personale, ricalcitrante a fondersi nelle istituzioni e conservante sempre la propria perfetta libertà di pensiero, di parola e di azione. « Que j'aime la hardiesse anglaise 1 que j'aime les gens qui disent ce qu'ils pensent ! » esclamava Voltaire. Gli è questo forte individualismo che rende e mantiene l'inglese realmente ibero, e promuove pienamente nel suo paese l'azione del corpo sociale.
   Questa energìa della vita e dell' esempio individuale, compenetrante la società, costituisce la migliore educazione pratica degli Inglesi. Glie cosa sono al paragone gli insegnamenti elementari che si ricevono nelle scuole, nelle accademie, nei collegi ? L' educazione veramente importante è quella che riceviamo nei nostri focolari domestici, in città e in campagna, nei fondachi, nelle officine, nelle banche, nelle manifatture e in tutti i centri ove lavora e si muove il formicaio umano. È questa l'educazione finale che la società dà ai suoi membri per compiere i doveri e gli affari della vita, e cui Schiller chiamava l'educazione del genere umano. Questa educazione che consiste in esempii di azione, di condotta, di coltura e guida di sè medesimi, in tutto ciò insomma che tende realmente a disciplinare le più alte facoltà dell'uomo, non si attinge nei libri, nè si acquista per mero tirocinio letterario. Bacone, con la profondità consueta delle sue espressioni, osserva che gli studii non insegnano il modo di usarne, ma che havvi fuori di essi e sopra di essi una saviezza che si acquista soltanto con l'osservazione. Questo assioma si applica nella vita pratica del pari che nella coltura dell'intelletto; imperocché l'esperienza illustra e prova queste verità, che l'uomo si perfeziona più col lavoro che colla letteratura, che la