carattere degl' inglesi.
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   vita più che la letteratura, 1* azione più che lo studio tendono perpetuamente a rinnovellare l'umanità.
   Goethe in una delle sue conversazioni con Eckermann a Weimar osservò un giorno : « È assai strano, e non so se debbasi alla razza, al clima, al suolo o non piuttosto alla loro sana educazione ; ma il fatto è che gl'Inglesi pare abbiano un grande vantaggio sugli altri uomini tutti. Noi non vediam qui a Weimar che una minima parte di essi, e non sono probabilmente i migliori : pure quali uomini compiuti non son essi ! E quantunque siano poco innanzi con gli anni, non trovansi in nissun modo imbarazzati ; al contrario il loro ingresso e il loro portamento nella società è cosi fidente e tranquillo, che crederebbesi sieno in ogni dove i padroni e che il mondo intiero loro appartenga. » « Io non affermerei però » osservò Eckermann, « che i gentiluomini inglesi a Weimar sieno migliori, più saputi e meglio educati de' nostri giovani. » « Non si tratta di ciò; » riprese Goethe « la loro superiorità non istà nella nascita, nella ricchezza, neppure nella coltura, si nello avere il coraggio di essere ciò che la natura li ha fatti. Non v'ha in essi cosa a mezzo; essi sono uomini interi e compiuti. Pazzi compiuti alle volte, il confesso ; ma anche ciò è qualche cosa ed ha il suo peso. » Per tal modo l'inglese, agli occhi di Goethe, adempiva in gran parte il precetto dato da Lessing a coloro che vogliono essere uomini : « Pensate male, se volete, ma pensate dà voi. »
   Un altro tedesco, Wiese (nelle Lettere tedesche intorno all' educazione inglese), paragonando i sistemi educativi inglese e tedesco, l'uno tendente principalmente alla coltura del carattere, 1' altro dell' intelletto, osserva che nelle vite degli uomini celebri i biografi inglesi danno maggiore importanza all' energia di propositi, alla pazienza, al coraggio, alla perseveranza, all' assennatezza