povere origini di grandi uomini.
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   anch'egli allo studio della legge ed esercitò per qualche tempo la prefessione di avvocato. Milton era figliuolo di uno scrivano di Londra, Pope e Southey, di venditori di tela, il professore Wilson, il dotto autore delle Noctes Anibrosianac, di un manifatturiere, e lord Macaulay, lo storico illustre, di un mercante d'Africa. Keats, il poeta classico morto a Roma, era droghiere; e Sir Hum-phry Davy, lo scienziato preclaro, l'inventore della lampada di sicurezza e di tanti altri trovati, garzone d' un farmacista. Parlando di sè Davy ebbe a dire: « Ciò ch'io sono mi son fatto : lo dico senza vanità e con pura semplicità di cuore. » Riccardo Owen, il Newton della storia naturale, era da principio un midshipman (aspirante di marina) e non si diede allo studio delle scienze, in cui colse tante palme, che molto innanzi negli anni.
   Tali uomini, per quanto ineguali tra loro in fatto di merito, forniscono esempi preziosi di diligenza ed industria, e la loro vita è utilissima a mostrare il cammino a quelli che aspirano alla eccellenza in qualsiasi ramo. Animati da uno spirito salutare di iniziativa individuale, questi uomini furono senza eccezione lavoratori infaticabili; ed è forza riconoscere che nessuna distinzione veramente onorevole può ottenersi che a prezzo dei più grandi sforzi individuali : l'eccellenza non appartiene mai alla pigrizia. Soltanto colla attività del cervello e della mano noi possiamo crescere in sapere ed in saviezza, e prosperare negli affari.
   Anche da quelli che nascono nel seno della fortuna e della grandezza non si ottiene solida riputazione, se non per mezzo di energici sforzi d'applicazione, imperocché ben si ereditano le ricchezze, ma non il sapere e la saviezza. È facile all'uomo ricco pagar gli altri perchè lavorino per lui, ma è impossibile che altri pensi per lui. La dottrina, che l'uomo non è se non ciò cbe diviene con
   chi si aiuta dio l'aiuta.