bernardo palissy.
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   mentre egli stesso si occupava a modellare in argilla dei medaglioni che si proponeva di smaltare. Ma come vivere colla sua famiglia, nell'aspettativa che i suoi vasellami fossero buoni da vendersi ? Per gran fortuna, v'era ancora a Saintes un uomo, il quale credeva all'onestà se non al buon senso di Palissy. Questi era un albergatore, che s'impegnò a nutrire ed alloggiare Palissy per ^ sei mesi necessairi a terminare i lavori incominciati. Ma che cosa fare dell'operaio che aveva accaparrato? perchè Palissy, non tardò ad accorgersi dell' impossibilità in cui si trovava di pagargli il salario convenuto. Avendo già spogliata la sua casa, non rimanevagli che spogliare sè stesso, e il fece. Alcune vesti, di cui dispose a favore del suo operaio, gli permisero di trattenerlo al suo servizio.
   Palissy costrusse allora un forno perfezionato ; ma ebbe la disgrazia d'impiegare per una parte di quella costruzione della silice che, allorquando il forno fu sottoposto ad un certo grado di calore, scoppiettò e scoppiò in modo che i vasellami che cuocevano nel forno si trovarono cosparsi di grani di silice. Lo smalto venne bene; ma contuttociò Palissy si trovò con un fornello completamente guasto, dopo aver perduti sei mesi di lavoro. Egli avrebbe pur trovato dei compratoci per quelle maioliche di scarto ; ma il suo amor^proprio non gli permise <ìi venderle, pensando che il 4are a basso prezzo prodotti mal riusciti, « screditerebbe e.comprometterebbe il suo onore ». Egli ruppe dunque iA mille pezzi tutto il fornello. Arrivato a questo punto delle sue prove, ei si mostrò molto abbattuto, e parve prossimo a soccombere alla malinconia e alla disperazione. La sua famiglia gli rimproverava la sua noncuranza, ed i suoi amici lo svergognavano della sua pazza fissazione. Egli, pallido, magro come uno scheletro, non avendo sulle spalle che dei cenci, sperava ancora. Tuttavia dovette abbandonare per