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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   chi si aiuta dio l/aiuta
   I
   La generazione presente è l'erede di tutto ciò che hanno prodotto l'industria e l'abilità delle generazioni passate ; e la civiltà di cui godiamo, e di cui ci gloriamo, non è in sostanza che la somma degli utili effetti del lavoro accumulati coi secoli. Pare che per unire tutte le generazioni, e per mostrare che l'uomo non è potente se non per l'associazione, sia stato decretato che ogni inventore non interpreti che una parola del problema ch'ei si propone di risolvere, e che ogni grande idea sia il riassunto del passato, com'è il germe dell'avvenire. Perciò accade ben di rado che un'invenzione di qualche importanza sia fatta da una sola persona. Vedonsi al contrario gì' inventori succedersi, impadronirsi grado a grado delle fila dell'invenzione, fare, spesso senza visibile risultato, qualche progresso nella via tracciata dai loro predecessori, e le cose progredire cosi-talvolta per secoli-fino al giorno in cui giunge finalmente un uomo, più grande forse dei suoi confratelli, il quale, cercando soddisfare ai bisogni del suo tempo, riunisce le fila rimaste sparse sino allora, forma un tesoro di tutti i guadagni parziali dovuti ai successi ed agl'insuccessi trascorsi, e, forte di tutti i risultati acquistati anteriormente, riesce finalmente a raggiungere la meta gloriosa di tanti sforzi diversi. Cosi Newton scoperse la legge di gravità; così Giacomo Watt inventò la macchina a vapore ; così fu a poco a poco concepita e perfezionata la locomotiva, di cui Roberto Stephenson ebbe a dire : « Non è l'invenzione d'un solo uomo, ma di tutta una razza d'ingegneri e meccanici. » Un altro inventore, Giuseppe Bramali, descrivendo il secondo brevetto d'invenzione ch'egli ottenne per la sua serratura di sicurezza, osserva : « Fra le invenzioni che furono patentate, sono comparativamente ben poche quelle che si possono considerare come veramente originali; la maggior parte delle volte,è difficile il dire dove finisca l'una e dove incominci l'altra. »