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Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   chi si aiuta dio l'aiuta
   all'Università di Glascovia, egli si accinse tosto ad apprendere tutto ciò che si sapeva allora intorno al calore, all'evaporazione, alla condensazione, dando opera nello stesso tempo a tentativi nella meccanica e nella scienza dellajjTcostruzione ; di cui concretò da ultimo i risultati nella macchina a vapore condensatrice.
   Ma inventare non basta ; chè disse bene Sir Marco Brunel « inventare è una cosa, far andare l'invenzione è un' altra. » Quando Watt, dopo lunghi lavori e studi pazienti, ebbe completata la sua macchina, si trovò in presenza di un ostacolo che aveva arrestato ben altri inventori, che bene spesso avea resa momentaneamente impossibile l'applicazione della loro scoperta, e che talvolta li avea forzati a rinunciarvi. L'ostacolo era questo : che la macchina progettata sorpassava di tanto le idee meccaniche del tempo, che a mala pena potevan trovarsi modo e artefici e danari per costruirla.
   Per ben dieci anni Watt alternò tentativi e sperimenti con poca speranza di riuscita, con pochi amici ad incoraggiarlo, lottando sempre con mille difficoltà e ritraendo uno scarso sostentamento dalle sue fatiche. Anche quando potè avere la sua macchina in grado di funzionare, gli ostacoli erano tutt' altro che vinti, perchè non poteva trovare chi volesse associarsi con lui e fornire il danaro necessario a porre in pratica il suo trovato. Egli continuò dunque, per guadagnare il pane per la sua famiglia, a fabbricare quadranti, a vendere e accomodare violini, flauti e altri strumenti musicali, a misurar edi-flzii, a sorvegliare strade, a dirigere costruzioni di canali, in somma a fare ,tutto ciò che poteva fruttargli un onesto guadagno. Da ultimo però egli trovò un socio degno di lui in un altro valente industriale, Matteo Boulton, di Birmingham, uomo oculato, abile, energico, il quale si diede a tutt'uomo ad introdurre nell'uso generale la