¦88
   chi si aiuta dio l'aiuta
   proprio in un tutto nuovo ed originale. Quantunque Paolo-Lewis di Birmingham ottenesse, trent'anni prima di Ark-wright, una patente per 1' invenzione della filatura a cilindro, le macchine da lui costrutte erano così imperfette nei loro particolari, che non potevano servirsene con vantaggio, e perciò l'invenzione non riuscì praticamente. Di un altro operaio oscuro, fabbricante di pettini a Leigh, per nome Tommaso Highs, dicesi pure che inventasse la spinning-jenny, ma senza successo per la medesima ragione. Quando l'industria per soddisfare alle richieste del pubblico fa appello al genio degl' inventori, si vede generalmente la medesima idea fluttuare in molti cervelli; tale fu il caso della macchina a vapore, della lampada di sicurezza, del telegrafo elettrico e di molte altre scoperte. Molti spiriti ingegnosi travagliansi nelle doglie dell' invenzione, finché da ultimo lo spirito sovrano, l'uomo non soltanto di scienza ma anche pratico per eccellenza, si presenta, gli sgrava per così dire della loro idea, la mette alla luce e le dà la realtà, la vita, il successo. Allora sorgono i clamori di tutti gli emuli men valenti che veggonsi sopravanzati nella corsa; e quindi si videro uomini come Watt, Stephenson ed Arkwright costretti a difendere la loro riputazione e i loro diritti.
   Riccardo Arkwright, come la più parte de' grandi meccanici, usci dalle file del popolo. Nacque nel 1732 a Preston da genitori poverissimi, ed era il più giovane di tredici figliuoli. Egli non andò mai a scuola ; la sola educazione che ricevette se la diede egli stesso, talché scriveva con difficoltà anche sullo scorcio della sua vita. Da fanciullo fu al servizio di un barbiere, ed imparato il mestiere mise bottega nel 1760 a Bolton in una cantina, su cui scrisse : « Al barbiere sotterraneo; — qui si rade la barba per un penny (10 centesimi). » Gli altri barbieri, vedendo diradarsi gli avventori, ridussero anch'essi l'o-