Stai consultando: 'Chi si aiuta Dio l'aiuta Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi', Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)

   

Pagina (87/345)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (87/345)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Chi si aiuta Dio l'aiuta
Storia degli uomini che dal nulla seppero innalzarsi ai più alti gradi
Samuele Smiles (tradotto da Gustavo Strafforello)
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1867, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   78 chi si. aiuta dio l'aiuta
   i suoi migliori consigli in queste parole: «Fate come ho fatto io — perseverate ». Ei lavorò quindici anni a perfezionare la sua locomotiva prima di conseguire il trionfo a Rainhill ; e Watt rimaneggiò per ben trent'anni, come abbiamo narrato, la sua macchina condensatrice prima di condurla a perfezione.
   Esistono esempii non meno notevoli di perseveranza in ogni altro ramo delle scienze, arti ed industrie. Fra i più interessanti citeremo gli scavi, delle rovine di Ninive « la scoperta del carattere cuneiforme, in cui sono scolpite le relative iscrizioni, specie di scrittura perduta dopo il periodo della conquista macedonica della Persia.
   Un ufflziale intelligente della Compagnia delle Indie Orientali, stanziato a Keumanshah nella Persia, aveva osservato le curiose iscrizioni sugli antichi monumenti adiacenti (cosi antichi che tutte le traccie storiche di esse eran-si perdute) ; e fra le iscrizioni che copiò era quella sulla celebre roccia di Behistu in tre lingue: persiana, scita ed assira. Paragoni del noto coll'ignoto, della lingua che sopravisse con la lingua che andò perduta, posero quel-l'ufflziale in grado di acquistare qualche nozione del carattere cuneiforme, ed anche di formare un alfabeto, Enrico Rawlinson, tale era il nome dell'intelligente deci-feratore, mandò le sue lucubrazioni in Inghilterra. Niun professore nei collegi sapeva un'acca del carattere cuneiforme ; ma eravi un ex-segretario della Compagnia delle Indie Orientali — un uomo oscuro e modesto, di nome Norris — che aveva consecrato i suoi studii a questa lingua ignorata, ed al quale furono date ad esaminare le dicifrazioni di Rawlinson. La sua conoscenza di quella lingua era così profonda che, quantunque non avesse mai visto la roccia di Behistun, sentenziò che Rawlinson non aveva copiato esattamente l'iscrizione enigmatica. Rawlinson, che trova vasi sempre colà, collazionò la sua copia