. buone compagnie.
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   o di ozio, follia e depravazione. Tutto dipende dagli individui, e dall' uso che essi fanno delle occasioni che loro si porgono.
   ^ Una vita bene spesa ed un carattere continuamente\ onesto non sono uno scarso legato da tramandare ai pro-prii figli ed al mondo ; giacché essi sono la più eloquente lezione della virtù e la più severa condanna del vizio, del pari che una fonte perenne delle migliori ricchezze. Felici coloro che possono dire come Pope in risposta ai sarcasmi di Lord Herwey: « A me basta che i miei genitori non mi costarono mai un momento di rossore, e che il loro figliuolo, qual esso è, non costò mai loro una __ lagrima, »
   Egli è perciò necessario che i giovani cerchino la compagnia degli onesti ed intendano sempre lo sguardo a modelli» migliori di loro. Francesco Horner, favellando dei vantaggi che traggonsi dal consorzio personale con uomini intelligenti, dice : « Io confesso aver derivato maggior profitto intellettuale da essi che da tutti i libri che ho sfogliati. » Lord Shelburne (che fu poi marchese di Lansdowne ), visitò quando era giovane il venerabile Ma-lesherbes e ne rimase così impressionato che più tardi ebbe a dire: « Ho viaggiato assai, ma non fui mai tanto influenzato dal contatto personale con alcun altro uomo ; e se dovrò fare qualche po' di bene nel corso della mia vita, io son certo che la rimembranza di Malesherbes ci avrà la sua parte. ».
   La compagnia degli onesti non manca mai di produrre buoni effetti, e si conserva un po' di quella grazia di cui essi son pieni, come chi passeggia conserva negli abiti qualche po' di fragranza dei fiori, attraverso i quali è passato. Fra quanti hanno conosciuto intimamente quel venerando sacerdote che fu Giovanni Stirling, non v'ha uno che non ricordi l'influenza benefica eh' egli esercitava