B1TETTI DEI BUONI LIBRI.
   m
   migliori case che troviamo in essi. « Nella lettera dice Lord Dadtey, io amo limitarmi alla miglior oemp«-gaia, che consiste principalmente di antiche conoscenze^ con le quali desidero divenire più intime; ed io sospette ohe, nove volte su dieci, è più proficuo, se non più di lettevole, rileggere un vecchio libro * che leggerne un nuove per la prima volta. »
   Si soft veduti talora dei libri contenenti nobili esempii, tolti su a caso» senz'altro scopo che di passare il tempo, risvegliare faooità, energie latenti ed inattive. Alfieri 9' invogliò della letteratura al leggere le Vite dei grandi teomini di Plutarco : vite del resto che esercitarono immensa influenza sopra una quantità di grandi uomini, Rousseau, Napoleone, ed altri. Loyola, quando era soldato all'assedio di Pamplona e giaceva ferito gravemente in una gamba, chiese un libro per distrarsi: furongli date le Vite dei santi, e questa lettura infiammò il suo spirito siffattamente che deliberò consacrarsi alla fondazione di un ordine religioso. Cosi pure Lutero fu indotto e dar mano ai grandi lavori della sua vita dalla lettura della Vita e degli scritti di Giovanni ffuss.
   11 dottor Wolff fu spinto nella sua carriera di missionario dalla lettura della Vita di San Francesco Saverio; questo libro riempì il suo cuor giovanile dell' ardente passione di coflsecrare la propria vita a quest'opera benefica. Anche Guglielmo Carey derivò la prima idea di dar epera alle miss ioni da une lettura dei Viaggi di Cooh.
   Francesco Horner soleva registrare nel suo Diario i libri ehe gli avevano fatto maggiore impressione e quindi maggior benefizio. Fra questi annoveravansi XElogio di Mailer per Condorcet, i Discorsi di Sir Ioshua Reynotde, le opere éi Bacone e la vita di Sir Mattia Hate per Burnet. La lettura di qUèst' ultimo libro, pittura di un prodigio di lavoro, lo colmò d'entusiasmo. TìeWEl^gio^ii
   chi si aiuta Dìo l'aiuta.