Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
[1529*1
libro nono.
37
i» potestà sua raffrenare uno esercito vincitore, così grande e di tante varie genti composto, e pensasse all' infamia la quale ne gli seguirebbe1 perpetualmente grandissima. Ma Clemente s'era fatto a credere, che l'impresa di Firenze dovesse agevolissimamente riuscirgli, stimando che i Fiorentini veggendosi da tutte le parti abbandonati, tosto che sentissero l'esercito avvicinarsi a' loro confini, per non perdere la ricolta del vino, e vedere tanti e si belli palagi abbruciare, verrebbeno subitamente agli accordi ; e questa credenza fu cagione, che avendogli profferito l'imperadore, che farebbe, se volesse, sbarcare i soldati spagnuoli alla Spezie per alla volta di Toscana, egli non volle, si per non gli giudicar necessari, come perchè non guastassero il contado fiorentino; il che egli, potendosi far di meno, voluto non arebbe: onde Cesare gli volse da Savona nella Lombardia.
XXVII. In mentre che queste cose giravano, fornito il mese d'agosto, a' diciannove del quale si trovava il principe d'Oranges a Terni con parte delle genti per far la massa; entrò in Firenze col medesimo gonfaloniere la Signoria nuova per settembre e ottobre, la quale furono questi : Lionardo di Niccolò Mannelli e Francesco di Ridolfo Lotti, per Santo Spirilo; Agostino di Francesco Dini e Bonifazio di Donato Fazzi, per Santa Croce; messer Paolo di Lorenzo Bartoli e Francesco d'Uberto Nobili, per Santa Maria Novella ; -Giovanni di Nerone Neroni e Niccolò di Lorenzo Benintendi, per San Giovanni; ed il loro notaio fu ser Stefano di ser Bernardo Vermigli.
XXVIII. Ma perchè al tempo di questa signoria le genti ecclesiastiche e quelle dell'imperadore si condussero, guidate da monsignore Filiberto di Chialon viceré di Napoli, chiamato il principe d'Oranges, sotto la città di Firenze per espugnarla, e la tennero poco meno che undici mesi strettissimamente assediata, nel qual tempo presero parte per amore e parte per forza quasi- tutte le città e castella del dominio fiorentino ; mi pare non meno utile che necessario di dover fare in questo luogo una, come dicevano gli antichi nostri, incidenza,
< Gli stampati, farebbe. Il codice P., e pensaste all'infamia, che perpetualmente gliene sarebbe grandissima.
VARCHI.—2. i
| |
Clemente Firenze Fiorentini Spezie Toscana Cesare Savona Lombardia Oranges Terni Firenze Signoria Lionardo Niccolò Mannelli Francesco Ridolfo Lotti Santo Spirilo Agostino Francesco Dini Bonifazio Donato Fazzi Santa Croce Paolo Lorenzo Bartoli Francesco Uberto Nobili Santa Maria Novella Nerone Neroni Niccolò Lorenzo Benintendi San Giovanni Stefano Bernardo Vermigli Filiberto Chialon Napoli Oranges Firenze Giovanni
|