Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
[1529] libro nono. 71
oggi tutti i palii, dandosi le mosse fuora della Porta al Prato forse un miglio, dal ponte che per questo si chiama il Ponte
alle Mosse, sono braccia quattromila trecencinquanta, le quali secondo il Tribolo fanno un miglio e tre quarti, meno venticinque braccia, e secondo il Villano un miglio e mezzo, manco cinquanta, in questo modo. Dalla Porta alla Croce, passando per lo Borgo degli Albizzi e dal Canto de' Pazzi e per Por San Piero, lasciando a sinistra la corte de'Donati, nel qual luogo dicono che era la casa di Dante vicina alla piazza di Santa Margherita, e da destra la chiesa della vergine Maria de'Ricci, ovvero degli Alberighi, infino a mezzo Mercato Vecchio dove è la beccheria, e dove si vendono continuamente tutte le cose da mangiare, sono duemiladugento braccia; e dal mezzo di Mercato Vecchio, passando tra'Ferravecchi, dalla loggia de' Tornaquinci, dove si trova il sontuosissimo palazzo degli Strozzi, fabbricato tutto di pietra forte con incredibile spesa, per la Vigna, dove alla sinistra e la loggia de'Rucellai, e alla destra il suo palazzo, e per Borgo Ognissanti infino al Prato, arrivando alla porta, sono duemilaceutocinquanta. Dalla Porta a San Gallo, la quale è al settentrione, alla Porta a San Piero Gattolini, che le è opposta verso meriggio, andando sempre diritto per la via onde si correvano già il palio di Santa Anna e quello di San Vettorio, dandosi le mosse a San Gallo, sono in tutto braccia cinquemila, le quali secondo il Tribolo fanno due miglia appunto, e secondo il Villano un miglio e due terzi ; così dalla Porta a San Gallo, passando dal Canto alla Macine, pel Borgo di San Lorenzo, dal Canto alla Paglia e dinanzi all' Arcivescovado, infino a mezzo Mercato Vecchio, sono duemiladugento braccia; e da mezzo Mercato Vecchio infino a San Pier Gattolini, passando per Calimala Francesca, per Por Santa Maria su pel Ponte Vecchio, per la via de' Guicciardini dinanzi al palazzo de' Pitti e alla casa de' Bini a man ritta sopra San Felice in Piazza, sono braccia duemila ottocento; di maniera che il miluogo, o vero centro di Firenze, non è propriamente, come credono alcuni, dal tabernacolo della Vergine dirimpetto alla colonna di Mercato, dove dette due vie, le quali da ogni banda sono quasi tutte piene di varie botteghe, s'incrocic-
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