Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
[1529] libro nono. 81
anno per l'altro da cento cinquantasei migliaia di fiorini d'oro in questo modo. Per gì' interessi e paghe del Monte d'ogni sorte, fiorini novantaquattromila ; per terzi delle dote delle fanciulle che hanno la dota in su '1 Monte e si maritano, sedicimila ; agli ufiziali di Monte per loro interessi, ottomila; per salari di più ufizi e magistrati e altre spese, seimilaquattrocento ; per salari di vicari e podestà del contado, seimila cento novanta ; per salari della famiglia della Signoria, cinquemila settantacinque; per ambasciadori in diversi luoghi, cinquemila; per limosine che si danno a' luoghi pii, tremila quattrocento settanta ; a' giudici di ruota e podestà per loro salari, tremila dugento venti ; agli ufiziali di Monte e loro ministri, e a'ministri delle prestanze per loro salari, duemila novecento novantasette ; per la mensa e vitto della Signoria, duemila quattrocento trenta; al bargello della piazza e sua famiglia, mille secento settantasei ; agli ufiziali dello Studio, mille ; per le guardie del fuoco, cinquecento novantacinque ; per la carne per dar mangiare a' lioni i quali si tengono dietro il palazzo de' Signori, quattrocentonove ; per limosine che dà la Signoria, centosettanta.
XLIV. E perchè niuno non si maravigli come ciò sia possibile che il comune di Firenze con meno di venticinquemila fiorini d'entrata il mese, abbia fatte e sostenute tante e tali guerre contra tanti e tali principi e repubbliche, sappia che l'entrate straordinarie, cioè i balzelli e gli accatti posti a' cittadini, cosi sopportanti, come non sopportanti, sono state sempre, si può dire, molto maggiori che l'ordinarie; e che questo sia vero, racconta messer Cristofano Landini, uomo dotto ed eloquente, ed a cui deve non poco la repubblica fiorentina, nel principio del suo comento sopra la grand' opera di Dante, che dal milletrecensettantasette infino all' anno mil-lequattrocentosei, si spesero solamente nelle guerre centoquin-dici centinaia di migliaia, per usare le sue proprie parole, cioè undici milioni e cinquecentomila fiorini d'oro; e perchè ogni cento fiorini pesano una libbra giusta, mille fiorini son dieci libbre, dunque quarantamila fiorini fanno una soma di mulo la qual pesi quattrocento libbre; onde saranno fra tutti dugento ottantasette some di fiorini, e n' avanzano ventimila,
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