Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
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STORIA FIORENTINA.
' [1529]come l'armi, ha bisogno, anzi piuttosto necessità, non tanto di buone leggi, le quali non mancano, quanto d'uomini buoni, i quali pongano mano ad esse, e le facciano giustamente e inviolàbilmente così dall' una parte come dall' altra osservare ed eseguire. Se i Gentili riverivano tanto, come si vede nella repubblica romana, meglio ordinata di tutte l'altre, la reli-gion loro, la quale era manifestamente falsa, che dovemo far noi Cristiani nella nostra, la quale è indubitatamente vera ? E se essi punivano si agramente coloro, i quali o violavano, o avvilivano le loro cirimonie, qual gastigo si può dare che non sia piccolo, a chi o viola, o avvilisce le nostre? A me pare d'avere osservato in leggendo l'antiche storie, che gli uomini quanto sono stati non pur migliori, ma maggiori e più prudenti, tanto abbiano maggiormente messo innanzi e favorito sempre le cose della religione; nè credo che sia o maggior segno, o migliore argomento che una qualche città e regione debba tostamente o mutarsi o rovinare, che il vedere in quella o cangiarsi o dispregiarsi il culto divino : e coloro che dicono, i papi essere stati assolutamente ed essere la principalissima cagione delle rovine e miserie nostre, e della servitù d'Italia, non dicono vero ; perciocché non i papi, ma l'ambizione de' papi, ma l'avarizia de' papi, ma l'infinita lussuria e crudeltà de' papi, hanno tutti i nostri mali cagionato e cagionano.1 Le loro enormi cupidigie ed incredibili scellerità, non i papi, hanno annichilata e quasi spenta la Fede cristiana, la quale come è per sé santa e buona, cosi è ancora fuori d'ogni dubbio utilissima, anzi necessarissima, non solo al vivere beatamente nell' altro mondo, ma a vivere sicuramente eziandio in questo. E per vero dire, se la malvagità, anzi piuttosto la malignità della natura degli tiomini è tanta e così fatta, eh' ella, nè allettata dalla speranza dell' eterno bene, nè spaventata dalla paura dell'eterno male, ogni giorno commette, anzi pure ogn' ora mille iniquità e scelleratezze, che pensiamo noi che farebbe, se o non isperasse eternalmenle così gran premi*, o non temesse in perpetuo così orribili pene ? Guai, guai a' mortali quandunque e dovunque o non sarà, o sarà in piccola sti-
< Cagionano si aggiunge coli7 autorità del cod. P.
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