Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
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STORIA FIORENTINA.
' [1529]a dieci de' primi e più sospetti cittadini che si dovessero rappresentare in Firenze, i quali furono questi : Giovambenedetto Bacci, Francesco di Pagano, Maestro Lodovico Bellichini, messer Simonetto Carbonari, Tommè Burali, Lorenzo Nardi, Giovanfrancesco Camaiani, Parri Spadai, Iacopo Marsuppini e Martino di Pierantonio de' Mani.1
XV. Conosceva il viceré che la città d'Arezzo gli era per dover essere, avendola, d'infinito giovamento; e all'opposto non r avendo, un fermissimo ostacolo da potergli tutti o impedire affatto, o guastare in parte i pensieri e disegni suoi, e perciò poneva ogni studio e usava ogn' arte per doverla recare a devozione sua : ma questa e molte altre difficoltà gli agevolarono, anzi tolsero del tutto Antonfrancesco e Malatesta, quando lasciarono sfornito e abbandonato Arezzo; perciocché Iacopo Altoviti chiamato il Papa, il quale era capitano della cittadella, uomo tanto amatore del popolo quanto Francesco suo fratello delle Palle, e Mariotto Segni, il quale v' era commessario, tosto che il capitano e '1 commessario generale avevano, partendosi quasi in rotta, lasciato la città vota, diffidandosi di poterla tenere, anzi certi di non potere, diedero le chiavi della terra in mano a' priori, dicendo loro che salvassero la città come potessono il meglio; e ciò fatto, si ritirarono nella fortezza col capitano Caponsacco e col capitano Gualterotto Strozzi. E il signor Francesco dal Monte, condottiero fedelissimo e amantissimo della Repubblica, il quale, come dicemmo, era stato rimandato indietro da Fighine con mille fanti, conoscendo che Arèzzo con sì pochi soldati tenere non si poteva, se ne ritornò con tutte le genti a Firenze. Gli Aretini a cosi grande e piuttosto desiderata che aspettata novella, ancoraché molti di loro fussero fuori della città, parte mandati statichi in Firenze, de' quali se ne fuggirono molti, e parte allontanatisi per la paura, posero animosamente le guardie alle mura, il che fu a' diciotto di settembre: nè stette molto che d'intorno a quattr' ore arrivò con gran furia un trombetta da Oranges, il quale domandò la terra; la qual cosa arrecò incredibil letizia alla maggior parte degli Aretini,
4 Manini il MS: P.
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