Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi
118 STORIA FIORENTINA. ' [1529]ultimi, Andreuolo e Francesco, ebbero a soprastare a Radi-cofani con grandissima spesa e disagio, infinattantoché il papa mandasse ordine che fussero lasciati passare sicuramente : il quale, perchè Cesare aveva mandato il vescovo di Bari a sollecitarlo che dovesse trasferirsi tosto a Bologna, non volle udirgli prima che in Cesena, e la risposta in sustanza fu, che trattandosi dell' onor suo, voleva che i Fiorentini, a guisachè i soldati odierni fanno, si rimettessino in lui liberamente, e poi mostrerebbe a tutto il mondo, ch'egli era Fiorentino anch' egli, e amava la patria sua. Mossesi ancora, per le cagioni che si diranno, da Iacopo Salviati ed alcuni altri cittadini una pratica d'accordo, della quale favelleremo più di sotto. Francesco Vettori non volle, come si vedrà, ritornare a Firenze ; ma d'ambasciador fiorentino si rimase consiglier del papa, dal quale aveva tirato sempre e tirava segretamente tuttavia ogni mese quindici scudi, pagatili da Francesco del Nero dell'ufficio chiamato Ripetta. Cotale fine ebbe questa nuova ambasceria, la quale anch'ella fu biasimata come l'altra, perchè, senza cagionare alcun buon effetto, fece, oltra il rallentare le provvisioni della guerra, che gli animi de' soldati, i quali erano ardentissimi, si raffreddarono, e Malatesta se non disse, poteva dire, che aveva abbandonato i Fiorentini, perchè i Fiorentini, se avessono potuto accordarsi, arebbono abbandonato lui, e a' confederati si die cagione di dire alla scoperta, e di fare senz'alcun rispetto tutto quello che di dire e di fare metteva lor bene.
XIX. Venute dunque le lettere degli ambasciadori, nelle quali si conteneva la risposta del papa, parve al gonfaloniere e agli altri magistrati principali, che si dovesse fare una Pratica larga, nella quale potessero intervenire tutti i benefiziati, e ciascuno dire tutto quello che sentisse liberamente. Faee-vansi le Pratiche ordinariamente nel Consiglio degli Ottanta in questo modo. Ragunato il numero, il quale era quando più e quando meno, secondochè era o larga o stretta la Pratica, il gonfaloniere sponeva la cagione per la quale erano stati fatti ragunare, e proposta la materia, la quale disputare e risolvere si doveva, chiedeva che ognuno il parer suo liberamente dicesse, esortandogli a dover quelle cose dire, che essi l'onore e
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