Storia fiorentina (volume 9) di Benedetto Varchi

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      [1529] LIBRO DECIMO. 121
      portavano, e parte per la paura che non fossero arse e guaste le case e possessioni loro.
      XXI. Ragunata dunque la Pratica, si lessero da prima le lettere degli oratori, le quali dicevano, come il papa voleva in lui si facesse la rimission libera, e di poi mostrerebbe il suo buon animo verso la patria. Lette le lettere, favellò il gonfaloniere, elicendo : Che consigliassero liberamente senza o amore o odio di persona alcuna, perciocché egli, per quanto a lui s'aspettava, tutto quello che da loro determinato fosse, era non solamente per approvare come utile, ed eseguire come onorevole, ma eziandio commendare come onesto ; e con tutto ciò che se a loro paresse, a lui bastava la vista di difendere la libertà di Firenze, ricordando loro, e strettissimamente pregandoli che ricordar si volessono della promissione fatta dal Consiglio Grande in nome di tutto 'l popolo fiorentino a Gesù Cristo figliuolo di Dio, di mai non volere altro re accettare che lui solo, il quale pareva bene che della promessa loro e della pietà sua si ricordasse; poiché per divertire lo imperadore dalle cose d'Italia, impiegato ancora e impegnato nelle guerre di Lombardia, aveva cotanto re quant' era Solimano signor de' Turchi, con trecento migliaia d'uomini e con infinita cavalleria, la casa sua propria a combattere mandato : le forze de' Fiorentini esser di quello che si stimava maggiori assai, e quelle del papa e dell' imperadore molto minori, siccome eglino stessi da Raffaello Girolami prestantissimo cittadino, il quale testimoniava di veduta, avevano udito poco innanzi; le mura della città di Firenze esser tali, che per se medesime guardare si potrebbono; e quando bene non aves-sono mura tanto forti e gagliarde, avevano tanti e tali soldati, che senza esse sarebbono bastanti a difendergli. E quando non avessono anco soldati forestieri, avevano la loro milizia propria di tal virtù, e la terra di tante artiglierie di tutte le sorti così fornita, che potevano, purché fusson d' accordo a volersi difendere, stare sicurissimi di non potere essere da niuno, quantunque fortissimo e numerosissimo esercito, sforzati; vettovaglie non esser per mancare loro, avendone di già tante rag anale, e tante ogni giorno ragunandone; e molto meno danari per poter dare le lor paghe ne' debiti tempi a' lorVARCHI.-2. H


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Storia fiorentina (volume 9)
di Benedetto Varchi
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 464

   

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